-
I Santi:
1° maggio: San Giuseppe lavoratore
La festa liturgica di san Giuseppe quale patrono degli artigiani e dei lavoratori è stata istituita solo nel 1955 da papa Pio XII, ma in realtà sin dal Medioevo al padre putativo di Gesù erano state intitolate innumerevoli confraternite e congregazioni di falegnami e carpentieri, così come chiese d oratori. Gesù è infatti chiamato nei Vangeli "figlio del carpentiere": più precisamente Giuseppe è identificato come "faber", parola latina che indica molteplici attività della lavorazione del legno. Il lavoro è di fatto considerato all'interno della religione cristiana uno dei fattori che contribuisce alla redenzione dell'uomo e con l'istituzione della festività di san Giuseppe artigiano la Chiesa volle dare un protettore ai lavoratori e un senso cristiano alla Festa del lavoro. -
Accadde:
1° maggio 1886
Il biennio 1885/86 fu caratterizzato, soprattutto negli Stati Uniti, da un'intensa mobilitazione operaia che si poneva come obiettivo la conquista della giornata lavorativa di otto ore. I sindacati americani decisero allora di indire per il primo Maggio '86 uno sciopero generale, che nella sola città di Chicago riunì oltre 50.000 lavoratori. Questo evento viene oggi commemorato come Primo maggio, Festa dei lavoratori o Festa del lavoro nella maggior parte delle nazioni industrializzate. -
Feste e sagre:
1° maggio: Pagliara a Fossalto (Campobasso)
La Pagliara maje maje viene attualmente organizzata, il primo giorno di maggio, dalla Pro-Loco intitolata a Eugenio Cirese, poeta e studioso nativo di Fossalto. La festa di Fossalto è un'occasione per rivivere collettivamente la propria tradizione, con un ampio coinvolgimento di bambini in costume, che accompagnano i personaggi principali: la Pagliara, lo zampognaro e il cantore. Il 30 aprile si raccolgono i fiori e gli altri elementi vegetali necessari per l'addobbo, che viene completato nella tarda serata, per favorire il mantenimento della freschezza. Il telaio è costituito prevalentemente da una leggera rete metallica adattata in forma conica. Sulla sommità è collocata una croce. Si prepara inoltre la zuppa da distribuire il giorno successivo, composta da legumi che devono essere ammorbiditi e cotti separatamente. La mattina del primo maggio, la Pagliara, ormai pronta e in attesa di prendere vita, viene benedetta dal parroco. Una volta avvenuta la personificazione, attraverso un giovane che la indossa e la anima, si comincia ad annunciare l'arrivo del Maggio per le vie del paese. La Pagliara è accolta da consistenti getti d'acqua, versati dalle case in segno d'augurio. La personificazione esprime una sorta di immedesimazione tra uomo e natura che rievoca immagini arcaiche.
Vai alla scheda della festa -
La ricetta:
La vignarola romana (Lazio)
Il Primo Maggio dei romani, detto anche "maggetto", prevede un pic-nic fuori porta con fave fresche e pecorino. Per la Festa dei Lavoratori, infatti, è tradizione terminare il pranzo con questi due protagonisti della gastronomia del centro Italia. Proprio le fave sono alla base di una ricetta vegetariana tipica della cucina del Lazio, la vignarola romana.
Ingredienti: 2 carciofi romaneschi (mammole), 300g piselli sbucciati, 300g fave sbucciate, 1 cespo da 200g lattuga romana, 2 cipollotti, 2 cucchiai olio d'oliva extravergine, sale e pepe.
Preparazione: Tagliate a pezzetti i cipollotti, metteteli in una pentola bassa e larga e fateli appassire nell'olio extravergine di oliva a fuoco basso e a lungo fino a quando diventano trasparenti. Tagliate la lattuga romana a listarelle sottili; mondate i carciofi e tagliateli a spicchi. Aggiungete lattuga e carciofi ai cipollotti, mescolate bene, poi salate e pepate a vostro piacere. Coprite e fate cuocere a fuoco bassissimo, aggiungendo ogni tanto qualche cucchiaiata di acqua, ma solo se necessario. Lasciate cuocere per circa 10 minuti. Aggiungete progressivamente i piselli e le fave e lasciate cuocere per circa 20 minuti. Servite caldo o tiepido. -
Il proverbio:
Se piove i primi di Maggio, noci e fichi faranno buon viaggio