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2016 LUGLIO - REDEMPTION fotografie di Salvino Campos

REDEMPTION fotografie di Salvino Campos

Dal 3 luglio 2016 al 24 febbraio 2017 l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia ospita la mostra "REDEMPTION" fotografie di Salvino Campos. L'esposizione, a cura di Mario Franco e Maurizio Siniscalco, è organizzata da ArteAs - Associazione Culturale in collaborazione con l'Istituto Centrale per la Demoetnoantrolopologia - Museo Nazionale Arti e Tradizioni Popolari di Roma. Un viaggio per immagini attraverso 31 fotografie in bianco e nero che si snoda tra differenti scenari in bilico tra presa di coscienza della propria condizione personale e desiderio di "redenzione", tra la fuga dall'"oscurità" e la ricerca della "luce". Immagini in cui vengono rappresentati i diversi modi di appartenenza nelle sue diverse manifestazioni e in diversi contesti sociali e culturali.

Cenni Biografici
Salvino Campos è nato in Brasile nel 1970 a Quartel Geral, nello stato di Minas Gerais, dove inizia l'attività professionale nel 1992, anno in cui si trasferisce a Porto Alegre e dove, nel 1995, espone per la prima volta. Nello stesso anno si sposta a Brasilia. Dal 2000 Campos si trasferisce a Napoli, che diventa la sua città di adozione e lo spartiacque della sua carriera artistica. Secondo la citata affermazione di Henri Cartier-Bresson, che la fotografia è "un modo per comprendere", Campos è alla continua ricerca di una sintesi espressiva tra arte e riflessione politico-sociale, dando vita ad un percorso originale secondo una struttura flessibile che si presta ad affrontare temi e linguaggi diversi: dallo studio di volti, corpi, personaggi, a quello di epoche storiche, come il barocco, fino al paesaggio affrontato nella sua valenza simbolica, per cui la ripresa fotografica diventa soprattutto una questione di ambienti, spazi ed evocazioni. Vive e lavora fra Napoli e Rio de Janeiro.

Scheda Mostra
Titolo: Redemption
Artista: Salvino Campos
A cura di: Mario Franco e Maurizio Siniscalco
Sede espositiva: Istituto Centrale per la Demoetnoantrolopologia - Museo Nazionale Arti e Tradizioni Popolari
Date: 3 luglio 2016 - 24 febbraio 2017
Inaugurazione: domenica 3 luglio 2016 - ore 17.00
Orario: martedì - domenica h 8.30/19.30 - lunedì chiuso
Catalogo: Edizioni ArteAs
Organizzazione e allestimento: ArteAs Associazione Culturale
In collaborazione con: Istituto Centrale per la Demoetnoantrolopologia - Museo Nazionale Arti e Tradizioni Popolari

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Il cinema e la fotografia sociale

LUNEDI 9 MAGGIO 2016

Arturo Zavattini: il cinema e la fotografia sociale nell'Italia del secondo Dopoguerra

La mostra AZ - Arturo Zavattini fotografo. Viaggi e cinema 1950-1960, patrocinata tra altri enti dalla Società Italiana per lo Studio della Fotografia e curata da Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane, ha avuto un notevole successo di pubblico e una vasta attenzione da parte della stampa e dei mass media. Nelle settimane di esposizione, anche attraverso i numerosi riscontri critici ricevuti, sono emerse prospettive di lettura, ipotesi storiografiche, considerazioni di carattere estetico e metodologico, che confermano come una mostra, lungi dal rappresentare il mero punto finale di un processo di elaborazione, è invece opera aperta, work in progress, strumento di continua riflessione ed elaborazione intorno alle molteplici possibilità culturali, sociali, comunicative che la fotografia possiede. In tale prospettiva la Società Italiana per lo Studio della Fotografia, organizza, in collaborazione con il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, una giornata di studio che vuole essere un tentativo di far emergere l'intreccio di questioni e rimandi interdisciplinari che l'opera fotografica di Arturo Zavattini pone in causa, muovendosi a cavallo tra territori espressivi che perlopiù si tende a pensare come disgiunti (cinema e fotografia, narrazione e documentazione, inchiesta etnografica e reportage di impronta neorealista) e recando con sé una eredità storica e culturale complessa e articolata, ricca di suggestioni diverse e, per la peculiare (per non dire unica) vicenda biografica e umana da cui deriva, naturalmente predisposta a una interrogazione di tipo dialettico, al confronto e allo scambio tra diverse posizioni e metodologie di indagine del medium fotografico.

ore 10.30-13.30

Programma
Saluto della direttrice del MNATP Anna Imponente
Coordina Luigi Tomassini (Università di Bologna)

Giovanni Fiorentino (Università della Tuscia, presidente SISF)
Stefania Parigi (Università Roma Tre)
Gianni Berengo Gardin (fotografo)
Francesco Marano (Università della Basilicata)
Virgilio Tosi (Centro Sperimentale di Cinematografia - SNC)

Saranno presenti: Arturo Zavattini con Pietro Clemente, Emilia De Simoni, Francesco Faeta, Giacomo Daniele Fragapane, Claudio Piersanti

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2015. AZ - Arturo Zavattini fotografo. Viaggi e cinema 1950-1960

Roma, Contrasto, 2015, 178 fotografie in b/n, 217p.
A cura di Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane, con contributi di Pietro Clemente, Emilia De Simoni, Maura Picciau e Claudio Piersanti.

Il libro è introdotto da due testi critici dei curatori, in cui si racconta l'approccio di Arturo Zavattini alla fotografia, scoperta nel 1949 quando il padre gli regala la prima macchina fotografica e coltivata a stretto contatto con l'impegno nel cinema. Le fotografie sono organizzate in cinque sezioni che ripercorrono i viaggi di Zavattini fotografo: dal Viaggio in Lucania che documenta la spedizione etnografica in compagnia di Ernesto De Martino, si passa attraverso le fotografie scattate tra le strade di Roma, Napoli e altre città italiane (Viaggi in Italia), fino ad arrivare al reportage realizzato nel 1956 a Bangkok e nel nord della Thailandia (Viaggio in Thailandia), e alle immagini realizzate invece a Cuba che includono un casuale incontro con Ernesto "Che" Guevara. Chiude il volume una suggestiva sezione che raccoglie immagini scattate sui set cinematografici e in altre situazioni di backstage, e che ritraggono personaggi come Sofia Loren o Vittorio De Sica.

La mostra AZ - Arturo Zavattini fotografo. Viaggi e cinema 1950-1960

 

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2014. Catalogo della rassegna MAV 2014

Roma, Nuova Cultura, 2014, 46p.

Rassegna a cura di Emilia De Simoni, Vito Di Bernardi, Laura Faranda, Francesco Giannattasio, Giovanni Giuriati, Antonello Ricci.

Premessa.
L'edizione 2014 di MAV Materiali di antropologia visiva si apre con una giornata dedicata a Diego Carpitella e ad Annabella Rossi. I materiali inseriti nel programma della prima giornata sono inediti e mai visti. Sono stati realizzati da Carpitella e da Rossi nella prima metà degli anni '70 dello scorso secolo in Campania e avevano come tema il carnevale. Entrambi i due studiosi hanno seguito una pluralità di interessi di ricerca: musicale, coreutico, cerimoniale, simbolico. Carpitella, tra l'altro, seguendo le tracce di strumenti a doppio calamo individuò, per la prima volta in Italia, un suonatore e costruttore di doppio flauto a Montemarano. Rossi, affiancata da Roberto De Simone, realizzò una tra le più importanti documentazioni sui carnevali campani confluita nel volume Carnevale di chiamava Vincenzo scritto con il regista-musicologo napoletano. Un altro dato di rilievo consiste nell'utilizzo, da parte di entrambi, per la prima volta in ricerche sul campo in Italia, di attrezzature di videoripresa portatili, avviando in maniera pionieristica la pratica delle telecamere nella ricerca etnografica. I filmati, la cui opera di digitalizzazione e restauro è in corso, sono per la prima volta proiettati in pubblico e offrono la possibilità di osservare stili e metodi di ricerca di due tra i più importanti nomi dell'antropologia visiva italiana. La giornata si conclude con un omaggio a Michele Gandin in occasione del centenario della nascita. Nel secondo e nel terzo giorno della rassegna sono proiettati i filmati pervenuti, giunti numerosi a testimonianza che MAV è ormai un punto di riferimento per coloro che si occupano di antropologia visiva in Italia. Le sessioni sono organizzate secondo il consueto e collaudato schema dell'alternanza di proiezioni e discussioni.

MAV 2014 - Materiali di Antropologia Visiva - 27-28-29 novembre 2014

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2012. Catalogo della rassegna MAV 2012

Roma, Nuova Cultura, 2012, 40p.

Rassegna a cura di Emilia De Simoni, Laura Faranda, Francesco Giannattasio, Giovanni Giuriati, Antonello Ricci.

Premessa.
L'edizione 2012 di MAV Materiali di antropologia visiva si apre con una giornata interamente dedicata al regista olandese Joris Ivens, uno dei maggiori documentaristi del Novecento. Viene proiettato il suo film L'Italia non è un paese povero realizzato nel 1959 su commissione di Enrico Mattei per promuovere l'attività dell'Eni in quanto motore di una rinascita economica dell'Italia del secondo dopoguerra. Il film, destinato a essere trasmesso in tre puntate in televisione, ha una vicenda travagliata e in seguito alla censura della Rai sparisce letteralmente dalla circolazione. Nel 1996, grazie alle ricerche di un giovane cineasta, Stefano Missio, confluite nel documentario Quando l'Italia non era un paese povero, il film ritorna alla luce. Successivamente, dal film di Ivens trae ispirazione un allora promettente autore, Daniele Vicari, che ne ripercorre l'itinerario nel documentario Il mio paese. Un episodio del film di Joris Ivens è girato in Basilicata, dove l'Eni sta compiendo sondaggi alla ricerca del metano negli stessi paesi delle ricerche etnografiche di Ernesto de Martino. Le musiche che accompagnano le immagini sono tratte dalle registrazioni effettuate qualche anno prima da Diego Carpitella e dallo stesso de Martino e confluite in una delle raccolte di musica popolare conservate presso gli Archivi di Etnomusicologia dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma: una scelta che lega in maniera diretta L'Italia non è un paese povero alle vicende più importanti degli studi antropologici ed etnomusicologici italiani. Attraverso la proiezione dei tre film già ricordati e tramite le testimonianze di alcuni dei protagonisti, MAV 2012 rende omaggio a Joris Ivens e, allo stesso tempo, attesta e mette in luce un altro piccolo tassello dell'elaborato mosaico della vicenda demartiniana quale precorritrice di un'antropologia visiva italiana. Nel secondo e nel terzo giorno della rassegna sono proiettati i filmati pervenuti, giunti numerosi a testimonianza che MAV continua a essere un punto di riferimento per coloro che si occupano di antropologia visiva in Italia. Le sessioni sono organizzate secondo il consueto e collaudato schema dell'alternanza di proiezioni e discussioni.

MAV 2012 - Materiali di Antropologia Visiva - 15-16-17 novembre 2012

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AZ - Arturo Zavattini fotografo

5 DICEMBRE 2015 - 29 MAGGIO 2016

L’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia in considerazione del grande interesse del pubblico e della critica ha deciso di prorogare fino al 29 maggio la mostra allestita presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari  AZ - Arturo Zavattini fotografo  Viaggi e cinema, 1950-1960, ideata e curata da Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane:  178  fotografie di grande formato, in massima parte inedite,  che illustrano l’intensa attività del fotografo tra il 1950 e il 1960, decennio cruciale della storia del nostro Novecento.

Zavattini-proroga leggero
Arturo Zavattini è noto, oltre che come operatore cinematografico e direttore della fotografia di molti film importanti, non solo italiani, come fotografo in ambito etnografico per aver accompagnato Ernesto de Martino, nella sua spedizione in Lucania nel 1952. Egli ha continuato, tuttavia, a praticare la fotografia per molti anni producendo un numero cospicuo di immagini. La sua cultura fotografica è maturata a stretto contatto con il Neorealismo italiano e con il realismo americano (ebbe modo di conoscere Paul Strand nel corso della realizzazione del celebre volume fotografico Un Paese). Arturo Zavattini ha saputo legare aspetti della cinematografia e della fotografia, con curiosità, arguzia, spirito critico.

Zavattini, preziosa memoria dell'epoca, ha lavorato, negli ultimi anni, a reperire immagini e a mettere ordine nel suo archivio in modo che si può ora realizzare una mostra completa su di lui, che copre un decennio (1950-1960), di grandissimo interesse per la storia dell'immagine e per quella del nostro Paese.

LA MOSTRA
Nell'esposizione un nucleo omogeneo è costituito dalle immagini realizzate a Tricarico nel giugno del 1952 nell'ambito della famosa spedizione etnografica in Lucania di Ernesto De Martino e qui concesse dal Centro di Documentazione Rocco Scotellaro. Vi sono poi immagini realizzate a Roma, a Napoli e in altre città e contrade italiane, che documentano la vita sociale in strada, e in particolare la condizione dei bambini del popolo. Zavattini, effettua nel 1956 un reportage a Bangkok, a Phetchaburi e nel nord della Thailandia, che qui è esposto per la prima volta: sono immagini scattate a latere delle riprese del film La diga sul Pacifico di René Clément, tratto dall'omonimo romanzo di Marguerite Duras: rare immagini di quei luoghi in quell'epoca.
Sono invece del 1960 le immagini realizzate a Cuba che includono un inedito Ernesto "Che" Guevara, incontrato casualmente subito dopo la rivoluzione, in occasione delle riprese del film del regista Tomás Gutierréz Alea, Historias de la revolución, alle quali Zavattini collaborò in veste di operatore nell'ambito di un progetto italiano di sostegno alla nascente cinematografia cubana.
Suggestiva è la sezione dedicata al rapporto dell'autore con il set: fotografie di backstage con personaggi di grande popolarità come Federico Fellini, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni e Sofia Loren colti nelle pause delle lavorazioni da uno sguardo curioso e confidenziale.
Tutte le fotografie in mostra sono stampate in grande formato su carta baritata: 20 stampate da Roberto Bossaglia, nell'inverno del 2003 (quelle relative alla Lucania) mentre tutte le altre sono state stampate in occasione di questa mostra da Claudio Bassi per il Laboratorio "Fotogramma 24", di Marco e Simona Bugionovi. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi critici dei curatori Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane e di altri studiosi, edito da Contrasto.

BIOGRAFIA
Arturo Zavattini, figlio di Cesare, è nato a Luzzara nel 1930. Scopre la fotografia nel 1949, quando il padre gli regala la prima macchina fotografica: risalgono all'epoca le prime esperienze in camera oscura. Nel 1951, grazie a Vittorio De Sica che lo presenta ad Aldo Graziati, direttore della fotografia di Umberto D., inizia il suo lavoro nel cinema. Operatore e direttore della fotografia di molti film italiani e stranieri ha esordito come fotografo accompagnando Ernesto de Martino nella sua prima spedizione etnografica in Lucania, nel giugno 1952. Nel 1982 firma la fotografia di La veritàaaa, unico film scritto, interpretato e diretto da suo padre. Si dedicherà poi interamente alla cura dell'Archivio Cesare Zavattini, che guida tuttora.

SCHEDA DELLA MOSTRA
AZ - Arturo Zavattini fotografo Viaggi e cinema, 1950-1960
Una mostra ideata e curata da Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane, realizzata dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia/Museo Nazionale Arti e Tradizioni Popolari - MiBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, in collaborazione con l'Università degli Studi di Messina (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne), l'Archivio Cesare Zavattini, Roma, con il patrocinio delle associazioni AISEA (Associazione Italiana di Scienze Etno-Antropologiche), ANUAC (Associazione Nazionale Universitaria degli Antropologi Culturali), SIMBDEA (Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici), SISF (Società Italiana di Studi sulla Fotografia).
La mostra è patrocinata dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

CATALOGO
Catalogo edito e distribuito da Contrasto, a cura di Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane, con contributi di Pietro Clemente, Emilia De Simoni e Maura Picciau e un testo di Claudio Piersanti. Il Catalogo è in vendita anche presso il Museo.

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AZ - Arturo Zavattini fotografo. Viaggi e cinema, 1950 - 1960
5 dicembre 2015 - 29 maggio 2016

Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Museo Nazionale Arti e Tradizioni Popolari
Direttore ad interim: Agostino Bureca

Ideazione e cura: Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane
Commissari scientifici: Emilia De Simoni, Maura Picciau
Segreteria organizzativa: Laura Ciliberti, Marina Innocenzi, Claudia Graziosi
Ufficio amministrativo: Raffaella Bagnoli, Maurizio Di Gregorio
Progettazione allestimento e grafica: Giuliana Barilà, Anna Paola Bovet
Realizzazione allestimento e disegno luci: Stefano Sestili, All.com srl
Allestimenti fotografici: Art'è snc
Ufficio stampa e comunicazione: Francesco Aquilanti, con Francesca Montuori e Sara Visco
Stampe fotografiche: Laboratorio "Fotogramma 24" di Marco e Simona Bugionovi
Stampe fotografiche del Centro di documentazione Rocco Scotellaro: Roberto Bossaglia
Catalogo: Contrasto
Assicurazione: Società Cattolica di Assicurazione
Coordinamento vigilanza: Antonio Fiorillo

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Sinossi

Questa mostra presenta 178 fotografie in bianco e nero di Arturo Zavattini riguardanti un arco temporale che va dal 1950 al 1960. Costituiscono, nell'insieme, un'ampia selezione di quanto presente nell'archivio del fotografo, regesto significativo della sua produzione che comunica all'osservatore, con immediatezza e chiarezza, le idee della fotografia e della realtà che egli custodì, e la sua postura intellettuale, in anni di intensa e complessa vicenda culturale italiana.

Benché le immagini iniziali di Zavattini, nate nello straordinario crogiolo di presenze e idee che gravitava attorno a suo padre Cesare, nella casa (laboratorio e studio) di Via Santa Angela Merici, in Roma, possono essere datate al 1950, è con la partecipazione alla inaugurale spedizione scientifica effettuata da Ernesto de Martino a Tricarico, in Lucania, nel giugno del 1952, che abbiamo una prima serie sistematica di fotografie, utili nel documentare il Mezzogiorno italiano in quegli anni e indispensabili nel ricostruire la vicenda dell'etnografia visiva del grande antropologo.

Da quel momento, la macchina fotografica segue costantemente Zavattini, compagna di viaggio e taccuino di appunti, sia nei suoi spostamenti personali, sia nei momenti di riposo o di pausa durante le riprese dei film, con attenzione particolare per la realtà etnografica, prima ispiratrice delle sue immagini, e per la realtà sociale, quale veniva riverberata nel complesso movimento di cultura politica, letteraria, artistica e visiva noto come Neorealismo. Zavattini, però, mantiene una cifra intellettuale e figurativa meno pesante, ideologica e gridata, rispetto al grande movimento coevo e la sua produzione sembra inscriversi dentro le linee di un più pacato realismo etnografico, distinto da grande attenzione alla vicenda umana (in particolare a quei "bambini [che] ci guardano", scaturiti dalla fantasia del padre sceneggiatore e di Vittorio De Sica), da una più libera costruzione figurativa, da un'attitudine a vedere la strada e la sua vicenda, in modo assieme sicuro e leggero.

Una selezione indicativa del lavoro complessivo realizzato da Zavattini con de Martino, già visto in altre occasioni espositive e oggetto di attenzione critica da parte degli studi di settore, costituisce la prima sezione di questa mostra e appare nella prima sala, con il titolo Viaggio in Lucania. Nella seconda sala, invece, sono esposte le altre quattro sezioni che comprendono fotografie eseguite nel decennio preso in considerazione, tutte inedite (salvo sporadiche apparizioni sulla stampa quotidiana e periodica).

La seconda sezione, dunque, dal titolo Viaggi in Italia, è organizzata come un ideale itinerario dal nord al sud, con alcuni scivolamenti offerti da associazioni di senso logico o di carattere formale, e pone assieme immagini scattate durante tutto il decennio, in tempi diversi. Centrali appaiono le osservazioni relative a Roma e Napoli, ma sono numerose le città e contrade italiane che vengono fotografate con un occhio attento, consapevole, socialmente impegnato; ne scaturisce un ritratto complessivo del Paese, di rilevante pregnanza culturale e visiva.

La terza sezione, dal titolo Viaggio in Thailandia, comprende le immagini riprese da Zavattini a Bangkok e nella provincia di Phetchaburi, all'estremità nord della penisola malese, in particolare lungo l'omonimo fiume e i suoi canali, nel 1956, nei ritagli di tempo lasciati dalle riprese del film La diga sul Pacifico di René Clément, tratto dal romanzo di Marguerite Duras, uscito nel 1957. Film girato con un largo coinvolgimento della produzione italiana (De Laurentis, Cinecittà) e con l'impiego di operatori e fotografi italiani (Otello Martelli, Goffredo Bellisario, oltre lo stesso Zavattini, che partecipò come assistente operatore). Le fotografie documentano aspetti contrastanti della vita del Paese, con una doppia focalizzazione sulla dimensione urbana della già degradata e difficile capitale, con ampi riferimenti alla commistione tra tradizione e mutamento e tra cultura thai e culture cinesi, e sulla dimensione rurale delle campagne e dei villaggi posti a sud-ovest di Bangkok. Si tratta di immagini rare, di particolare acutezza antropologica, che si pongono tra le prime realizzate da un Italiano nel Paese dell'estremo Oriente, durante l'immediata transizione post-coloniale che attraversava l'intera area indocinese.

La quarta sezione, dal titolo Viaggio a Cuba, mostra le immagini fatte nel 1960 nell'isola, poco dopo la rivoluzione castrista, a margine delle riprese del film Historias de la revolución di Tomás Gutierréz Alea, cui gli Italiani, e in particolare Martelli (direttore della fotografia di due dei tre episodi di cui il film si componeva) e Zavattini (operatore alla macchina negli stessi episodi), partecipavano a sostegno della nascente cinematografia, priva di mezzi e di esperienze. Sono realizzate soprattutto a La Habana e sul set del film, posto in una località impervia della Sierra Maestra. In quell'occasione lì giunse, in visita cordiale, Ernesto "Che" Guevara, che allora ricopriva importanti incarichi nell'attività di governo politico e sociale di Cuba e si apprestava a divenirne Ministro dell'Industria e dell'Economia. Il suo sopralluogo è documentato nelle immagini, coeve rispetto a quelle più conosciute di Alberto Díaz Gutiérrez, noto come Alberto Korda, e non meno efficaci di quelle, comprese nella sezione seguente, che chiudono la mostra (l'ultima di tali immagini, di Martelli, ritrae proprio Guevara e Zavattini che discutono assieme di macchine fotografiche).

La quinta sezione, dal titolo Backstage, raccoglie le immagini create in tempi diversi lungo l'arco del decennio, in alcuni dei set cui Zavattini partecipò, a volte a lato e a margine dell'intensa attività culturale paterna, da quello di Paul Strand a Luzara, in Emilia, per la realizzazione della nota inchiesta che trovò esito editoriale nel libro Un paese, a quello di Federico Fellini per La dolce vita, a Bassano di Sutri, nel Lazio, a quello, appunto, di Historias de la revolución, sulla Sierra cubana. Molte di queste fotografie raffigurano, con ironia e divertita partecipazione, personaggi quali Fellini, Marcello Mastroianni, Sofia Loren, colti per lo più nei momenti di pausa durante le riprese cinematografiche o fotografiche, ma tutte, nel loro complesso, documentano comunque un contesto culturale irripetibile, una funzione e un ruolo della cultura italiana attenuato negli anni seguenti.

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Il cibo dal lavoro alle feste

Giornate Europee del Patrimonio 19/20 Settembre 2015

Il cibo dal lavoro alle feste: oggetti e immagini nelle collezioni del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari

Le attività di preparazione dei cibi, in particolare degli alimenti elaborati per le feste, comprendono l'intero ciclo dell'anno (ad esempio il Natale, il Carnevale, la Quaresima etc.) e le diverse fasi della vita, dal battesimo al matrimonio fino alla morte. Ma l'intero ciclo ha origine dal paesaggio agrario. Tra i caratteri originali del territorio italiano vi è l'agricoltura. Il tempo ciclico che scandisce il lavoro agricolo nei ritmi delle stagioni e della produttività scandisce anche la dimensione festiva e rituale. Tutto questo, all'interno del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, è visibile nei percorsi espositivi che comprendono gli strumenti del lavoro agricolo, dall'aratro alle differenti tipologie di zappe etc., i modi dell'abitare e le specificità della cucina - il luogo principale – con le suppellettili per la preparazione del cibo e gli oggetti per la lavorazione dei cereali e del latte, tutti elementi indispensabili per la preparazione di piatti rispettosi della tradizione e dei contesti rituali. La visita alle collezioni museali introdurrà il tema dei cibi quotidiani e dei cibi che caratterizzano la festa, nell'abbondanza e nella specificità simbolica (ad esempio i pani): dagli oggetti esposti alle tradizioni alimentari delle feste, raccontate dai documentari dell'archivio di antropologia visiva del Museo.

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Visite guidate

Sabato 19 settembre
Visita guidata ore 11.30 a cura di Paolo M. Guarrera
Visita guidata ore 16.30 a cura di M. Letizia Campoli
Visite guidata ore 21.00 a cura di Emilia De Simoni
Visita guidata ore 22.00 a cura di Francesco Aquilanti

Domenica 20 settembre
Visita guidata ore 11.00 a cura di Roberta Scoponi
Visita guidata ore 16.30 a cura di Marisa Iori

Iniziative speciali GEP

Per le Giornate Europee del Patrimonio è stata realizzata un'iniziativa sul tema dell'alimentazione:

Vita per il Cibo - Cibo per la Vita
il cibo dal lavoro alle feste negli archivi fotografici e audiovisivi dell'IDEA/MAT

un libero percorso tra i documenti d'archivio
realizzato da
Francesco Aquilanti e Emilia De Simoni

ricerche fotografiche
Francesca Di Vincenzo e Marisa Iori

coordinamento tecnico
Stefano Sestili

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Sabato 19 settembre 2015: 8.30-19.30 e 20-24 (ultimo ingresso 23.30)

Domenica 20 settembre 2015: 8.30-20.00 (ultimo ingresso ore 19.30)

Costo del biglietto:
- Sabato 19 settembre dalle ore 20.00 alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.30): Biglietto ridotto 1€
- Sabato 19 settembre e domenica 20 settembre dalle ore 9.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.30): Biglietto ordinario 4€

Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
Direttrice: MAURA PICCIAU

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Il tarantismo negli archivi

dal 28 GIUGNO al 15 NOVEMBRE 2015

SANTI PIETRO E PAOLO. Il tarantismo negli archivi fotografici e video del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari

Il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, il pellegrinaggio alla chiesetta di san Paolo a Galatina, nel Salento, era l'occasione per chiedere al santo la guarigione dal morso della tarantola, a conclusione di un rituale coreutico musicale iniziato nelle proprie case.

Tra la fine di giugno e gli inizi di luglio del 1959, l'antropologo Ernesto de Martino, con una équipe interdisciplinare, condusse un'approfondita ricerca su questo complesso fenomeno e la documentò nel 1961 con il libro "La terra del rimorso".

Gli aspetti musicali e coreutici del tarantismo, ormai privo delle sue funzioni originarie, sono oggi rielaborati in forma di eventi spettacolari che rievocano la tradizione mediterranea e che vedono la partecipazione di un numero sempre più ampio di giovani.

Dagli archivi fotografici del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari il 28 giugno vengono proposti, per la prima volta insieme, i contributi di più ricerche di fotografi e antropologi che quel fenomeno hanno studiato e documentato alle origini.

Le fotografie nelle stampe originali realizzate tra il 1954 e il 1976 da Chiara SAMUGHEO, Annabella ROSSI Sebastiana PAPA e Lello MAZZACANE, e la proiezione del film LA TARANTA (1961 - 18'00'') di Gianfranco MINGOZZI faranno da contrappeso, con il loro valore storico e la bellezza di un passato irripetibile, alla riproposta contemporanea della tradizione musicale e coreutica nel concerto BALLO! "Santu Paulu delle Tarante" di Ambrogio Sparagna - 29 giugno - all'Auditorium Parco della Musica con l'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica.

Per l'inaugurazione della mostra al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari alle ore 18.00 domenica 28 giugno, in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, nel Salone d'Onore, concerto del gruppo ARANCE ROSSE "addò te pizzicò..." pizziche, tarantelle e serenate dal sud dell'Italia, con la partecipazione di musicisti dell'Orchestra popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica.

Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
- SALA DOSSIER -
dal 28 giugno 2015
LE FOTOGRAFIE 1954 – 1976
Chiara SAMUGHEO
Annabella ROSSI
Sebastiana PAPA
Lello MAZZACANE

IL FILM
LA TARANTA
(1961 - 18'00'')
Film-documentario di
Gianfranco MINGOZZI
con la consulenza di Ernesto DE MARTINO - musiche originali registrate da Diego CARPITELLA - commento di Salvatore QUASIMODO

Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
- SALONE D'ONORE -
28 giugno 2015 - ore 18.00
CONCERTO
"ADDO' TE PIZZICO'...."
pizziche, tarantelle e serenate dal sud dell'Italia
con il gruppo Arance Rosse: Elena Masullo, Voce - Marcello Piccioni, Organetto e Fisarmonica - Chiara Mastroianni, Percussioni e tamburi a cornice - Marco Cherubini, Chitarra classica, chitarra battente

CREDITI DELLA MOSTRA

Direttrice MAURA PICCIAU

Mostra a cura di FRANCESCO AQUILANTI E MARISA IORI
Archivi  video EMILIA DE SIMONI
Apparati scientifici LUCIANA MARIOTTI
Archivio museale PAOLO GUARRERA
Archivio stampe MARIA LETIZIA CAMPOLI
Coordinamento tecnico STEFANO SESTILI
Ricerche e restauro ROBERTA SCOPONI
Grafica ANNA PAOLA BOVET
Vigilanza ANTONIO FIORILLO

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Materiali di antropologia visiva 2014

L'edizione 2014 del MAV, organizzata dall'Università di Roma "Sapienza" con l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, avrà luogo a Roma nei giorni 27-28-29 novembre presso la Sala Convegni del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, dalle ore 9.00 alle ore 19.00.

Secondo la consueta formula, MAV 2014 si articolerà in tre giornate, alternando proiezioni di filmati e discussioni con relatori e autori dei materiali in programma. Si avrà inoltre la possibilità di visionare anche i video non inseriti nelle proiezioni in sala. Per questa edizione sono pervenuti circa 50 documentari.

Giovedi 27 novembre la giornata inaugurale sarà introdotta da Maura Picciau, direttrice del Museo, e avrà come tema "Carnevale e altre storie: filmati inediti di Diego Carpitella e Annabella Rossi". In questa occasione la Sala Convegni del Museo sarà intitolata a Diego Carpitella. Interverranno Paolo Apolito, Rudi Assuntino, Sandro Biagiola, Francesco De Melis, Francesco Faeta, Francesco Giannattasio, Luigi M. Lombardi Satriani, Lello Mazzacane, Antonello Ricci, Simone Valitutto.

Venerdi 28 e sabato 29 novembre verranno presentati e discussi i materiali di antropologia visiva selezionati per la proiezione in sala, suddivisi nelle seguenti sezioni: "Economie fra locale e globale", "Etnografie visive", "Memorie visive", "Paesaggi sonori", "Patrimonio e musei", "Rito e festa".

PROGRAMMA

27 novembre ore 9,00-19,00, sala convegni MNATP

9,00 - Apertura dei lavori: Maura Picciau, direttrice del Museo
INTITOLAZIONE DELLA SALA CONVEGNI A DIEGO CARPITELLA alla presenza dei suoi familiari

9,30 - Presentazione della rassegna
CARNEVALE E ALTRE STORIE: FILMATI INEDITI DI DIEGO CARPITELLA E ANNABELLA ROSSI
a cura di Emilia De Simoni e Giovanni Giuriati

9,45 - La ricerca di Diego Carpitella in Campania (1972-76): Montemarano, Montoro, Palomonte, Serino
Introduzione di Giovanni Giuriati

10,15 - Proiezioni

11,15 - Interventi: Rudi Assuntino, Sandro Biagiola, Francesco Giannattasio, Lello Mazzacane, Antonello Ricci, Simone Valitutto

12,30 - Proiezioni

14,30 – La ricerca di Annabella Rossi in Campania (1974-75): Atripalda, Montemarano, Piazza di Pandola
Introduzione di Emilia De Simoni

15,00 – Proiezioni

16,30 – Interventi: Paolo Apolito, Francesco De Melis, Francesco Faeta, Luigi M. Lombardi Satriani

17,30 - Omaggio a Michele Gandin nel centenario della nascita

28 novembre ore 9,00, sala convegni MNATP

Apertura della rassegna

Economie fra locale e globale
9,30 - Ferdinando Amato, I Vanniaturi di Avola, 2012, 15'
9,50 - Raffaele Manco, Lampara, 2014, 14'
10,10 - Daniele Marzeddu, Gli zoccoli nuovi, 2013, 15' (estratto)
10,30 - Rossella Schillaci, Il limite, 2012, 16' (estratto)

Etnografie visive
10,50 - Maria Faccio, "Le quattro volte" Appunti di un'etnografia profilmica, 2014, 11'21" (estratto)
11,10 - Giampaolo Fassino, Luca Percivalle, La tribù di San Besso - Cent'anni dopo sulle tracce di Robert Hertz, 2012, 14'20" (estratto)
11,30 - Francesca Naldoni, Amori in transito, 2012, 4'56"
11,50 - Chiara Scardozzi, Honhat - Il nome della terra, 2014, 6'34"

Apre la discussione Antonello Ricci

28 novembre ore 14,30, sala convegni MNATP

Memorie visive
14,30 - Silvio D'Angelo, Per caso, 2013, 15'
14,50 - Domenico Di Virgilio, La Festa dei Banderesi a Bucchianico, 2013, 10'45"
15,10 - Vincenzo Esposito, 3 marzo '44, 2014, 15' (estratto)
15,30 - Felice Tiragallo, "A viso aperto" - Minatori e lotta politica nella Sardegna del Novecento, 14'37" (estratto)

Paesaggi sonori
15,50 - Silvia Berini, Emilio Falvo, Il terremoto di Sessa Aurunca, 2014, 6'19"
16,10 - Mario Calderaro, Blufilm - Immagine-suono dalla diga incompiuta di Blufi (PA), 2013, 15'
16,30 - Roberto Corona, Marco Lutzu, Cantendi a santu'Anni, 2010, 15' (estratto)
16,50 - Francesco Costabile, Assunta Nugnes, La Carréra, 2013, 15' (estratto)
17,10 - Paolo Vinati, M 360° - Cater vari tla val di sonns, 15'22" (estratto)

Apre la discussione Francesco Giannattasio

29 novembre ore 9,00, sala convegni MNATP

Patrimonio e musei
9,10 - Alberto Baldi, Vita, morte e resurrezione del pupo napoletano - Dalle ribalte dei teatrini a quelle di un museo, 2014, 12' (estratto)
9,30 - Andrea Benassi, Ilaria E. Scerrato, Frammenti di museografia Balti, 2010, 13'34" (estratto)
9,50 - Francesca Catarci, Viaggio in Lucania, 2014, 15'50" (estratto)
10,10 - Marino Niola, Elisabetta Moro, Helga Sanità, Marzia Mauriello, Rossella Galletti, Tiziana Simonelli, Annarita Lecce, Mariaelena Assante, Roberta Campassi, Annalisa Rascato, Davide Mancini, Il cibo della memoria,
2014, 15'
10,30 - Mario Piavoli, Guaritori e santi, 2013, 4' (estratto)

Rito e festa
10,50 - Sergio Bonanzinga, Stambeli a Tunisi, 2014, 15'
11,10 - Riccardo Bononi, Madagascar: une belle vie, une belle mort, 2014, 12'19" (estratto)
11,30 - Nino Cannatà, A'Ntinna, 2014, 12'30" (estratto)

Apre la discussione Laura Faranda

29 novembre ore 14,30, sala convegni MNATP

Rito e festa
14,30 - Gioacchino Danilo Di Gesù, Lu Diavulazzu, 2013, 14'
14,50 - Marco Marcotulli, Il lavoro di Azeglio, 2012, 15'
15,10 - Rosario Perricone, Le tavole cantate: la festa di San Giuseppe a Mirabella Imbaccari (CT), 2014, 12'
15,30 - Piercarlo Grimaldi, Davide Porporato, La giostra del biro - La festa dei coscritti di Agliè, 2012, 12'28"
15,50 - Gabriella Santini, La festa di Santa Rosa a Viterbo: uno sguardo antropologico, 2012, 13'15 (estratto)
16,10 - Michele Trentini, I Silvesterchläuse di Hundwil, 2014, 12'

Apre la discussione Vito Di Bernardi

PROIEZIONI A RICHIESTA
VENERDI 28 e SABATO 29 NOVEMBRE 2014
ore 10.00-13.00 e 15.00-18.00
Sala Dossier del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari

Associazione musicale "Marco Spoletini", La Pasquarella a Gallese. Canto di questua, 2014, 4'45"
Barbati Heloisa, Donne, periferia e arte, 2013, 14'
Camacho Francisco, Riccardi Giuseppe, Hardin Simone, Famiglia senza domicilio, 2013, 14'46"
Casertano Giovanni, Associazione sant'Antuono & le Battuglie di Pastellessa, 'A festa 'e Sant'Antuono, 2014, 12'53"
Corda Maurizio, Calvi Giordano, Sfide con la scure, 2013, 6'
Crivaro Gaetano, Pisano Margherita, Bouchra, 2013, 14'
Favalessa Elisabetta, Menegaldo Simone, I lavori del fiume, 2014, 15'
Gallo Matteo, Ortona Filippo, Rino, bonjour et adieu, 2014, 9'57"
Giammarino Daniela, E Neser?, 2010, 12'
Grammaroli Enrico, Ranalli Omerita, Ballando sulle macerie, 2013, 7'
Grammaroli Enrico, Ranalli Omerita, Stava Maria dolente, 2014, 9'
Migliorini Emiliano, Simeoni Paola Elisabetta, È la Madonna che vuole il disordine. La Madonna delle donne di Mellito, 2014, 14'30"
Migliorini Emiliano, Vinati Paolo, Córegn, cifolitti e sciüroc. Lazio, Lombardia, Alto Adige a confronto sullo strumentario minore, 2013, 18'
Panajia Emanuela, Le "Palme" di Bova, 2014, 15'
Spitilli Gianfranco, Chiarini Marco, La fine del mondo, 2014, 15'
Tullio Damiano, Del canto devoto. Storia di un cantore, 2014, 15

MAV 2014 è a cura di
Emilia De Simoni, Vito Di Bernardi, Laura Faranda, Francesco Giannattasio, Giovanni Giuriati, Antonello Ricci

Redazione e segreteria:
Andrea Benassi, Antonella Dicuonzo, Blanche Lacoste

Coordinamento tecnico al MNATP:
Stefano Sestili

Supporto tecnico:
Francesco Marchetti
Ernest Di Donato, Simonetta Rosati, Franco Rossi Gandin (MNATP)

Comunicazione MNATP:
Francesco Aquilanti

Segreteria comunicazione web MNATP:
Laura Ciliberti, Francesca Montuori, Sara Visco

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Orario ICPI
Dal lunedi al venerdi
9.00-17.00
Metro Linea B (EUR Fermi) Bus 30 Express, 170, 671, 703, 707, 714, 762, 765, 791
Amministrazione
trasparente

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