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Antico sposalizio Selargino, particolari, scambio degli anelli e dono del bouquet, Selargius (CA),1971 Antico sposalizio Selargino, particolari, scambio degli anelli e dono del bouquet, Selargius (CA),1971

Fidanzamento e matrimonio

I pegni d'amore rappresentano il proseguimento della storia individuale, che prelude al passaggio nello stato matrimoniale. Tra i più diffusi doni di fidanzamento vi sono gli strumenti per il lavoro femminile, che preannunciano le attività della donna nel suo futuro ruolo di moglie e di madre, ad esempio le rocche, decorate secondo una simbologia d'amore e di fertilità o con figure umane e zoomorfe. La promessa viene espressa anche con il dono di stecche da busto in legno arcuato. Sono esposte nel percorso anche stecche intagliate provenienti dall'Italia centrale e meridionale, che rappresentano motivi di cuori, stelle, rami fioriti, chiavi, disegni geometrici o immagini riferite alla coppia. Simboli che alludono all'unione sono presenti anche in alcuni anelli di fidanzamento: due mani che si stringono o che sorreggono un cuore, le colombe, la doppia spola e la doppia foglia. Un esempio di dono femminile agli uomini è rappresentato da alcuni fazzoletti ricamati, che recano sul bordo versi amorosi indirizzati al futuro marito. Gli esemplari conservati nelle raccolte museali provengono dal Lazio, dall'Abruzzo, dal Molise e dalla Calabria.

E' compito della donna fornire in dote matrimoniale il corredo, normalmente custodito in cassapanche e cassoni, spesso decorati. Alcune fotografie dei primi del '900 mostrano il trasporto del corredo su un carro trascinato da buoi, in una sorta di processione che dimostra alla comunità le basi anche materiali sulle quali si fonda il nuovo nucleo.

I pegni d'amore costituiscono una delle principali categorie di doni che, in ambito rituale, sono offerti non tanto a un singolo individuo ma in virtù della sua posizione all'interno della famiglia o del suo rapporto con il donatore. I doni accreditano dunque la coppia di sposi presso la comunità, che verrà accresciuta dal frutto della loro unione e sarà modificata da nuove relazioni.

Il matrimonio, in quanto sede legittima di procreazione, e la morte, in quanto sottrazione al gruppo dei suoi membri, sono eventi che incidono profondamente sull'assetto sociale, e richiedono pertanto momenti rituali collettivi. Questi momenti, che segnano le occasioni significative della vita, non possono risolversi sul piano individuale, ma coinvolgono gruppi familiari o intere comunità, ed anche essere estesi ad ambiti più ampi, come accade in alcune situazioni festive. Il ricorso a un rituale permette di esprimere le ansie e le preoccupazioni con gesti che abbiano un significato socialmente riconosciuto, e nella cui efficacia i partecipanti ripongano la loro fiducia. In tal modo si consolidano i rapporti di solidarietà, si risolvono le crisi dell'esistenza e si esprime il sentimento comune della festa.

Le diverse situazioni richiedono anche un abbigliamento che rappresenti la differenziazione dalla vita quotidiana: dal battesimo alle nozze, l'abito esprime l'intensità del passaggio, con le forme e i colori delle varie tradizioni, fino a giungere al nero del lutto, che chiude il percorso individuale.

Questi riti regolano la vita nell'uomo, che deve sottoporsi, nei giusti tempi e con le giuste modalità, agli inevitabili e legittimi passaggi. Quando l'individuo non rispetta le scadenze cicliche, la comunità stigmatizza il suo comportamento, ritenuto minaccioso per l'equilibrio collettivo. Le unioni tra vedovi, tra vecchi o tra persone con grande differenza d'età, possono essere oggetto di rituali oltraggiosi, in genere attuati da gruppi di giovani. Scampanate, charivari o rough music, vengono definite in area europea quelle pratiche derisorie, caratterizzate dal rumore prodotto con strumenti improvvisati, contro gli individui che hanno infranto le regole sociali.

Panorami etnologici e folcloristici: Il cerimoniale e i canti dell'amore e delle nozze - Radio Tre - 1954
Scrive Ernesto De Martino sul Radiocorriere, nell'articolo di presentazione del ciclo "Panorami etnologici e folcloristici" del 1954: "La serie si propone pertanto di soddisfare, per quanto possibile, un bisogno strettamente conoscitivo, avvicinando il pubblico non specializzato agli aspetti più salienti e più accessibili della vita culturale primitiva e popolare. Dato il carattere delle forme di cultura primitiva e popolare è stato naturalmente dato ampio rilievo alle espressioni musicali: ma poiché musica, canto, letteratura, danza, costume e ideologia formano qui un'unità organica molto più stretta che nelle forme superiori di civiltà, il ciclo di trasmissioni non poteva ridursi a un semplice panorama etnofonico, senza adeguato commentario ideologico e più propriamente etnografico e culturale". Seguitando la sua indagine sulle manifestazioni culturali relative ai più importanti momenti critici dell'esistenza, e cioè la nascita, l'infanzia, l'amore, le nozze, la fatica, la guerra e la morte, De Martino tratta nella seconda trasmissione da lui curata il tema dell'amore nella vita privata e collettiva della società rurale.
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