La sede
Il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari è situato all'EUR, nel Palazzo delle Tradizioni Popolari, dal 20 aprile 1956.
Il progetto dell'edificio - che ricopre una superficie di mq 7.000 e mc 173.000 - viene eseguito nel 1938 dagli architetti Massimo Castellazzi (1901-1977), Pietro Morresi (1898-1982) e Annibale Vitellozzi (1902-1990) e si inserisce nel complesso degli edifici della piazza Imperiale, oggi piazza Marconi, che deve "costituire il nucleo centrale" dell'Esposizione Universale di Roma del 1942, detta E42, secondo il bando di concorso del 1937, ed in seguito assumere carattere stabile quale sede dei "Musei d'Arte e di Scienza".
L'edificio, speculare a quello del Museo Preistorico Etnografico L. Pigorini, è costituito da un portico colonnato organizzato intorno ad un cortile e da due corpi sporgenti, di cui uno concluso da una quinta architettonica a colonne che fa da fondale alla piazza.
La decorazione esterna viene affidata ad Enrico Prampolini (1894-1956) per il mosaico in marmi e pietre naturali "Le Corporazioni" ultimato, sulla testata dell'edificio, nel 1942.
Enrico Prampolini: Bozzetto de Le Corporazioni, mosaico per il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, 1941
La decorazione interna è concentrata nel Salone d'Onore dove, dal 1940 al 1942, vengono realizzati una serie di affreschi con scene di vita tradizionale italiana. Al Salone si accede attraverso un varco decorato da un bassorilievo in marmo con "Elementi caratteristici del folklore", opera di Amerigo Tot (1909-1984).
Sulla parete d'ingresso del Salone sono realizzati gli affreschi la "Sagra degli osei" di Mario Varagnolo (1901-1971), la "Battitura del grano" di Domenico Colao (1881-1943), "Cerimonia nuziale in Sardegna" parzialmente eseguito di Nino Bertoletti (Umberto Natale detto Nino, 1889-1971), "Funerali in Puglia" di Emanuele Cavalli (1904-1981), "Il bue di S. Zopito" di Tommaso Cascella (1890-1968).
Sulla parete di fondo figurano gli affreschi di Garibaldo Guberti (1907-1974) "Il trasporto del mosto in Romagna", "La benedizione della barca" di Antonio Barrera (1889-1970), "La processione" di Orazio Amato (1884-1953) parzialmente eseguito, e "La mattanza dei tonni" di Pietro Barillà (1890-1953). L'artista Mario Gambetta (1886-1968) avrebbe dovuto eseguire l'ultimo affresco "Battesimo in Liguria", ma al suo posto si trova ora un cartone attribuito (forse) a Filippo Figari (1885-1937) raffigurante un corteo processionale sardo.
Per l'atrio del Museo viene commissionata a Ferruccio Scattola (1873-1950) la decorazione pavimentale in tarsia marmorea con il tema "Costumi maschere ed altri elementi decorativi". L'opera non è stata mai eseguita.