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Processione dell’Assunta, flagellanti e devoti, Guardia Sanframondi (BN), 1975. Foto:  M.Russo Processione dell’Assunta, flagellanti e devoti, Guardia Sanframondi (BN), 1975. Foto: M.Russo

Feste calendariali

L'istituto della festa, nella sua caratteristica di evento di rottura del tempo quotidiano segue la scadenza ciclica delle ricorrenze calendariali.

La festa nota a tutti e particolarmente sentita per la sua importanza è il Natale, la grande festa cristiana che annualmente rinnova la rinascita del bambino divino. Al Natale è collegato il presepe, una forma di rappresentazione sacra figurata la cui origine si fa risalire storicamente alla rappresentazione vivente della natività, ideata da San Francesco nel 1233 a Greccio. Al di là della possibile origine storica, il presepe ha mantenuto un'importante funzione, a differenza di altre tradizioni natalizie che, nel tempo, sono decadute. Il presepe, infatti, sia in forma di rappresentazione vivente, sia come allestimento plastico con figure artistiche o popolari, è l'espressione simbolica più significativa di un mito di fondazione del mondo, con l'avvento della nascita della figura centrale del fanciullo divino. L'elemento "sacro" si fonde in modo dinamico con elementi profani, attraverso la raffigurazione di scene di vita quotidiana, che convergono verso il centro e la grotta sacra.

Il ciclo delle feste natalizie si chiude con il Capodanno, che, come il Natale, "rigenera" il mondo nella notte di San Silvestro a cui farà seguito l'Epifania, festa della manifestazione di Dio al mondo e dell'arrivo dei Magi con i loro doni (nella tradizione popolare i doni venivano portati dalla Befana). Nel Capodanno il mondo si rinnova periodicamente entrando nel caos e nel disordine, per poi ricomporsi nel nuovo anno che viene rifondato.

Il Carnevale è una delle feste più sentite nella tradizione popolare, in esso convergono più elementi caratteristici: il mascheramento come rappresentazione dell'alterità che si esprime con l'insorgere del mondo dei morti, attraverso le maschere, nel mondo dei vivi (irruzione del caos nel mondo); la rappresentazione del mondo alla rovescia, come espressione dell'inversione dei ruoli ordinari di potere (un esempio noto può essere rappresentato dall'asino che cavalca il padrone); rottura della quotidianità e trasgressione delle regole del vivere quotidiano con l'adozione di comportamenti licenziosi e eccessi alimentari; la rappresentazione del conflitto tra il bene e il male e con la sua sconfitta e esorcizzazione. Come il Capodanno anche il Carnevale è una festa di propiziazione per la fertilità del suolo e di rigenerazione per molti secoli principale festa di fine anno in cui ricomparivano sulla terra gli esseri del mondo infero, cioè i demoni (responsabili del disordine ma anche del nuovo ordine che ne deriverà). Il rituale del funerale del carnevale e il rogo del fantoccio che lo rappresenta (il grosso fantoccio che dopo una parodia di trasporto funebre viene bruciato o annegato o comunque distrutto) è dunque un rito di eliminazione del male ma anche di propiziazione di fertilità e abbondanza e simbolizza la fine del caos carnevalesco e l'entrata nel periodo quaresimale. Significativa l'usanza, presente in alcune località, di rappresentare in occasione del Carnevale, il Corteo dei Mesi.

Nel Museo sono conservate le maschere del Corteo dei mesi di San Sosti, già utilizzate nella rappresentazione, avvenuta nel paese calabrese in provincia di Cosenza e terminata alla fine dell'Ottocento. In occasione della Mostra del 1911 il raccoglitore De Giacomo, collaboratore del Loria per la Calabria, ha potuto ricostruire le dodici maschere - con l'aggiunta della moglie d'Aprile e del Capodanno - seguendo le indicazioni delle persone, che avevano assistito a tale corteo. I personaggi, mascherati da mesi, portano oggetti allusivi ad essi, in particolare le primizie e gli strumenti agricoli in uso in un determinato periodo dell'anno, recitando versi in dialetto, che descrivono in modo vivace e ironico le diverse caratteristiche climatiche. Questo rituale, ricollegabile agli antichi culti agrari, rappresenta il passaggio ciclico del tempo proprio del mondo contadino, con caratteri di spaesamento e di mascheramento tipici del mutevole, ricomposti nei ritmi temporali e naturali.

Al Carnevale succede il periodo della Quaresima, che inizia il giorno del mercoledì delle ceneri e dura quaranta giorni fino alla Domenica delle Palme. I comportamenti quaresimali, soprattutto nel mondo tradizionale, sono opposti a quelli carnevaleschi: digiuno, astinenza e atteggiamento penitenziale. Nel Museo la Quaresima è documentata dalle bambole di Quaresima, che sono rappresentate da una vecchia, che fila la lana ed ha ai piedi un'arancia o una palla di stoffa, dove sono inserite tante piume quante sono le settimane della quaresima, che vengono tolte di volta in volta.

La Settimana Santa costituisce un momento cruciale del senso religioso festivo, inizia con la Domenica delle Palme, seguita con l'allestimento dei Sepolcri il Giovedì Santo, le processioni del Cristo morto del Venerdì Santo, fino ad arrivare al lunedì di Pasqua compreso. I rituali pasquali, che celebrano la morte e la rinascita di Cristo, cadono nel periodo primaverile e ripropongono alcuni aspetti di una religiosità arcaica pre-cristiana che è ricca di simbologie propiziatorie collegate alla morte-rinascita della terra.

La Pasqua celebra il lutto per la morte del Cristo con l'allestimento dei sepolcri di grano bianco nelle chiese e con le processioni del Venerdì Santo. In alcune località vengono portate in processione le statue del Cristo morto e la Madonna addolorata, in altre viene rappresentata la Via Crucis con i personaggi che impersonano il Cristo in croce seguito dai soldati romani, in altre sfilano in processione i Misteri, spettacoli toccanti e altamente drammatici, vere e proprie rappresentazioni sacre, le forme rituali della settimana santa appartengono alla tradizione del dramma sacro che esprime la partecipazione popolare alla liturgia e al sentimento religioso per la passione del Cristo. Simboli naturali come le palme o l'uovo, di origine pagana, integrati nella liturgia cristiana, sono esposti nelle vetrine accanto a oggetti, croci e simboli, della Passione.

Nel periodo primaverile alcuni rituali, spesso in corrispondenza con ricorrenze religiose come l'Ascensione o la Pentecoste, rinnovano significati propiziatori. Mentre nella società contadina questi rituali avevano la funzione di ringraziare la terra per i suoi prodotti e favorire simbolicamente la fertilità, al giorno d'oggi tendono a rinnovare l'identità culturale delle comunità che li attua. Emblematica in tal senso la festa del Maggio di Accettura in Basilicata, che si svolge in occasione della Pentecoste e nel corso della quale si innesta una cima di un albero sul tronco di un altro albero, chiamato il Maggio, celebrandone il matrimonio.

Anche il periodo estivo è ricco di feste in onore dei santi o della Madonna. Sono importanti le celebrazioni dell'Assunta, che si svolgono il 15 Agosto in molte località italiane. La più nota è quella del Palio di Siena, che mobilita l'intera città e dimostra come una tradizione antica possa mantenere una grande vitalità soprattutto quando viene identificata con la cultura della comunità che la celebra. Il giorno dell'Assunzione in alcune località del centro Italia si usa il rito della 'affruntata', che consiste nel portare in processione la statua dell'Assunta e del Cristo, facendoli incontrare e inchinare ad un certo punto del percorso.

In autunno la festa più rappresentativa nella tradizione popolare è la Festa dei morti, che segue la Festa di tutti i Santi, la contiguità tra le due festività esprime bene la relazione tra i santi e i morti, essendo i primi morti in santità e per questo ricordati nella storia dela chiesa e nella fede del popolo. Il giorno dei morti ci si reca nei cimiteri per offrire fiori e pregare sulle tombe dei propri cari. Un tempo era assai diffusa la pratica del pianto funebre, una lamentazione in versi ripetitivi che esprime ritualmente il dolore per la scomparsa della persona e ne rinnova il ricordo. La Festa dei morti in Sicilia è collegata all'infanzia. A Palermo il 2 novembre ha luogo una grande fiera di giocattoli, la mattina della ricorrenza i bambini ricevono dolci e doni portati, secondo la tradizione, dai parenti morti.

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Dal martedi alla domenica 8.00-19.00
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