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1997-2001

1997 NELLE INDIE DI QUAGGIÙ

Mostra di 159 immagini in bianco e nero di alta qualità formale e interesse scientifico, scattate da Francesco Faeta nel Mezzogiorno d'Italia e, in particolare, in Calabria. Le fotografie illustrano aspetti della realtà sociale ed etnologica delle regioni meridionali, soprattutto in rapporto ai riti legati al culto dei morti, alle feste della settimana santa, al carnevale, all'architettura del paesaggio, alle condizioni e ai modi di vita delle comunità ivi insediate. Con l'espressione "Le Indie di quaggiù", alla fine del XVI sec., i missionari gesuiti indicavano remoti universi contadini sparsi per ogni dove in Italia, in particolare nel Mezzogiorno, nei quali per l'isolamento geografico e la frammentazione del territorio, per la miseria spirituale e materiale delle popolazioni, per la durezza della condizione civile più urgeva, a loro dire, l'impegno di evangelizzazione. La mostra è stata presentata da Luigi M. Lombardi Satriani e Marina Miraglia ed è stata accompagnata da un'ambientazione sonora curata da Antonello Ricci.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (24 gennaio - 23 febbraio 1997)


1997 ARTE COREANA CONTEMPORANEA

Mostra itinerante collettiva di pittura contemporanea per promuovere e favorire lo sviluppo dell'arte coreana, tutelare i diritti degli artisti e promuovere gli scambi internazionali, con il patrocinio della Korean Foundation di Seul e della Korea Fine Arts Association e in collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica di Corea. L'arte coreana contemporanea è giunta in Italia la prima volta nel 1984, in occasione della Quarantaduesima Biennale d'Arte di Venezia dove, in seguito, nel 1995, è stato inaugurato un padiglione coreano. La mostra Arte Contemporanea Coreana, con la partecipazione di artisti coreani attivi sia in campo tradizionale che in quello moderno, è stata già ospitata i numerosi paesi, tra cui l'Olanda, l'Ungheria, la Romania, la Germania, la Turchia.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (6 marzo - 6 aprile 1997)


1997 ALI NEL MUSEO

Mostra organizzata con il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, articolata in base a un percorso di testi e immagini che illustrano il rapporto bambino/museo/territorio. Un ipertesto interattivo consente, attraverso giochi e sentieri, di visitare il museo e il territorio romagnolo alla scoperta delle tradizioni locali. La sperimentazione del laboratorio didattico di Santarcangelo di Romagna è stata riproposta con un documento audiovisivo. Coordinamento di Patrizia Ciambelli e Mario Turci.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (16 aprile - 16 maggio 1997)


1997-1998 COSTUMI PER NARRARE. L'OFFICINA DI PIERO FARANI. ARTE, ARTIGIANATO, CINEMA

In mostra circa cento abiti originali della sartoria di Piero Farani realizzati con materiali e tecniche antiche. Disegnati da Danilo Donati per i film di Pier Paolo Pasolini, questi costumi rappresentano una sintesi della nostra cultura e il felice risultato del lavoro comune di scenografi, registi, sarti e artigiani di livello internazionale come Carlo Pompei, che ne ha fatto le calzature. Accanto ai costumi si possono ammirare gli oggetti delle collezioni etnografiche del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, come cesti, panieri, gerle, filatoi, ciotole di legno e di metallo, lanterne di latta e così via, che testimoniano la profonda attenzione del regista verso la cultura popolare, l'antropologia e l'archeologia rivisitata attraverso il mito. I costumi cinematografici originali, rimasti nell'oscurità per decenni, dopo la loro utilizzazione sul set, possono essere ammirati anche sugli schermi posti nel Salone d'Onore. Vengono proiettate le seguenti pellicole: Il Vangelo secondo Matteo, L'Edipo Re, Porcile, Il Decamerone, I Racconti di Canterbury, Il Fiore delle Mille e una Notte. La mostra è stata curata in collaborazione con l'Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma e del Centro Sperimentale per la Cinematografia-Cineteca Nazionale.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (18 dicembre 1997 - 20 maggio 1998)


1998 MOSTRA PERMANENTE: LA CERAMICA TRADIZIONALE ITALIANA NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO

Allestita nella Sala delle Colonne la mostra "La ceramica tradizionale italiana nelle collezioni del Museo" presenta al pubblico circa 170 manufatti della fine dell'Ottocento, un patrimonio estremamente interessante che si intende far conoscere al pubblico anche nell'intento di sostenere il settore produttivo ceramistico contemporaneo. La mostra è strettamente legata alla tradizione artigianale della lavorazione dell'argilla. Gli oggetti di terracotta sono testimonianze della vita quotidiana di una civiltà non ancora industrializzata. A seconda delle zone e dei periodi storici, le forme e le fatture risentono di particolari influenze, cosicché le produzioni mostrano autonomia di stile e di funzioni che conferiscono ai manufatti una originalità del tutto singolare. Ancora oggi sono attive moltissime fornaci nei centri più rinomati del paese. Accanto ai manufatti di creta sono esposti anche esempi di artigianato tessile (cinque tra costumi femminili e maschili) e quelli di produzione orafa (ventidue tra gioielli e ornamenti). Il percorso espositivo presenta un andamento a cerchi concentrici dall'interno verso l'esterno, offrendo una lettura degli oggetti, analizzati nel loro valore simbolico e in quello pratico-funzionale. Oggetti antichi che segnalano le tecniche costruttive, i materiali, le diversificate funzioni, e la ricca varietà.


1998 MOSTRA PERMANENTE: OGGETTI DELLA TRADIZIONE
Le raccolte etnografiche da Lamberto Loria a Paolo Toschi

Nell'intento di offrire al pubblico la possibilità di "riscoprire" una serie di oggetti conservati nei depositi etnografici del Museo, è stata allestita nel Salone d'Onore una esposizione permanente che contiene una selezione di oggetti provenienti dalle collezioni storiche del Museo. Il repertorio di manufatti del '900 è da attribuire all'etnografo Lamberto Loria (1855-1913), ideale fondatore del Museo. Nel percorso museale sono visibili anche reperti etnografici degli anni '40 raccolti dal folklorista Paolo Toschi (1893-1973). In 25 vetrine sono presentate le diverse espressioni della religiosità e della ritualità popolare, le varie forme di artigianato insieme all'evocazione degli spazi domestici e un'interessante retrospettiva storica costituita da due "scene di vita" - tipiche forme di allestimento etnografico diffuse a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Rilievo è stato dato alla scultura religiosa, ai costumi delle regioni, ai manufatti nei diversi materiali, dal tessuto al ricamo, alla ceramica, alla terracotta, ai metalli, all'intreccio di fibre vegetali.


1998 PER FINTA

Mostra itinerante per bambini e ragazzi, che si propone di sperimentare e giocare con le immagini televisive, del cinema e del teatro, scegliendo fra diversi livelli di fruizione: dall'uso didattico-scientifico delle macchine esposte, alla ricerca di riferimenti storici e al piacere di guardare, toccare e ascoltare. Gran parte del percorso espositivo è stato creato con materiali di recupero, vecchie televisioni, scatoloni di legno, caschi per la messa in piega, vecchi giochi trasformati o rielaborati, assemblando in modo creativo tecnologia, scienza e arte. La mostra, organizzata e promossa dai Laboratori Infanzia del Comune di Torino, si è svolta in collaborazione con il Museo e con l'Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Roma. Per tale occasione sono stati proiettati dei video fatti insieme ai ragazzi. Coordinamento di Pasqua Izzo.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (9-30 novembre 1998)


1999 REALTÁ E MITO NEI COSTUMI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA

Significativa selezione di costumi storici della tradizione popolare, da donna, da uomo e da bambino, composti da cuffie, cappelli, abiti, giacche, corpetti, grembiuli e calzature, insieme ai loro corredi di oreficeria. Sono i vestiti delle "itale genti" presenti all'Esposizione etnografica di Roma del 1911 per il cinquantesimo anno di vita dello stato unitario. L'esposizione ripercorre la storia di una collezione formatasi tra il 1905 e il 1910 e ripropone al pubblico sia i costumi "ricchi", spesso opera di abili sarti o di fantasiosi assemblaggi, sia quelli "poveri", indossati durante le quotidiane fatiche, riportando nei confini di una verità storica effettiva anche gli assunti e le modalità che ispirarono la raccolta e che caratterizzano il repertorio di costumi italiani del Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari. In questo modo gli indumenti tornano ad essere protagonisti di una storia che non è più soltanto patrimonio della tradizione popolare, ma è diventata patrimonio collettivo. La mostra è stata curata da Francesca Gandolfo.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (20 aprile - 30 settembre 1999)


1999-2000 OLIVIERO TOSCANI AL MURO. L'ARTE VISIVA NELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA.

Mostra delle pubblicità di Toscani per Benetton che comprende grandi poster di sei metri per tre metri che possono essere ammirati a distanza ravvicinata, offrendo allo spettatore un ulteriore livello di lettura delle immagini che hanno suscitato i dibattiti più accesi degli ultimi anni. Dal dramma dei malati terminali di AIDS agli omicidi di massa, dai disastri ecologici agli arrivi in massa dei profughi albanesi, questi ed altri i temi offerti ad una riflessione che va al di là dell'immagine pubblicitaria fine a se stessa e che qualifica il linguaggio della comunicazione pubblicitaria. I manifesti sono stati montati su grandi strutture di metallo nel Salone d' Onore del Museo, mentre nella Sala delle Colonne è stato posto un pallone areostatico decorato dalle immagini dei giovani di Fabrica. La manifestazione rientra nella decisa azione che il Comune di Roma e L'Ente Eur hanno avviato per il rilancio del quartiere Eur. All'iniziativa hanno partecipato il sistema museale RomaMuseur, il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, Ingegneria per la cultura e l'Associazione Culturale Futuro.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (27 settembre 1999 - 30 gennaio 2000)


2000 PITTURA CONTEMPORANEA IRANIANA

La rassegna, che comprende 80 opere di 16 prestigiosi artisti iraniani contemporanei, offre un panorama completo dell'arte contemporanea dell'Iran, ancora poco conosciuta in Occidente. Sebbene l'arte iraniana sia oggi inserita a pieno titolo nelle correnti artistiche internazionali, affonda tuttavia le sue radici in una tradizione più che secolare. Nei quadri esposti la visione artistica, respinta ogni tentazione verista, offre spazi, colori e forme che esaltano lo spirito poetico e ideativo, dando corpo a compenetrazioni dinamiche tra piani, figure e profili. La mostra consente, in particolare, agli specialisti, ai cultori dell'arte e, in generale, a tutti i visitatori di conoscere direttamente alcune delle opere più pregnanti della pittura iraniana odierna, che rappresenta una ulteriore progressione verso la costruzione di un effettivo e ampio dialogo fra le culture.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (24 maggio - 20 luglio 2000)


2000 LA MAGIA DEL FILO D'ARGENTO

La mostra presenta una raffinata selezione di gioielli d'argento e capi d'abbigliamento tradizionali della Repubblica di Macedonia. L'esposizione viene organizzata in coincidenza con le manifestazioni annuali che si svolgono a Roma in onore di S.Cirillo di Salonicco e costituisce un'occasione irripetibile per conoscere un aspetto importante della cultura macedone legato alla definizione dell'identità nazionale.Oltre 200 oggetti d'argento in filigrana che coprono l'arco cronologico dal XVII secolo al XX secolo e circa venti indumenti, che fanno parte degli elaborati costumi nazionali macedoni, possono essere ammirati nella sala dell'abbigliamento e degli ori.I gioielli, in maggioranza d'argento, sono anche d'oro e di bronzo. La tecnica utilizzata per la loro manifattura è, in particolare, la filigrana, un tipo di lavorazione antichissima, che consiste nel creare moduli decorativi attraverso la torsione e la piegatura di sottili fili d'argento o d'oro su di un'ossatura detta "telaio" o "scafo", alla quale vengono successivamente saldati. Nell'etnocultura macedone la tecnica della filigrana ha profonde radici e rappresenta una delle più genuine espressioni della creatività e della bellezza della tradizione orafa macedone.
Skopje, Museo della Macedonia - Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (22 maggio - 22 luglio 2000)


2000 IMMAGINI E COLONIE

La mostra itinerante sul colonialismo italiano in Africa, tra ottocento e novecento, ospitata dal Museo, è il risultato della ricerca condotta da Enrico Castelli dell'Università degli Studi di Perugia, svolta in collaborazione con il Centro di Documentazione del Tamburo Parlante di Montone (PG), con il Ministero degli Affari Esteri, l'Istituto Italiano di Cultura di Adis Abeba, il Dipartimento Uomo e Territorio dell'Università degli Studi di Perugia. I 60 pannelli espongono le immagini di propaganda veicolate, all'inizio del secolo, dai fogli volanti, dalle riviste illustrate, dalla pubblicità, dalle fotografie, dalla pittura, dai fumetti, cartoline e francobolli, allo scopo di promuovere la costruzione dell'identità africana, connotata negativamente, debole, inferiore e pertanto bisognosa di quella tutela che giustificò la missione civilizzatrice, cui l'Italia, alla stregua delle altre grandi potenze, si adoperò. Completano il percorso le tele italiane raffiguranti l'uomo africano, spogliato della sua dignità di persona e reso simile alle bestie e quelle di produzione africana in cui il punto di vista si capovolge ed è l'uomo bianco ad essere oggetto di osservazione, da parte dei cosiddetti neri. Vengono inoltre, proposti oggetti artigianali delle collezioni storiche del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari, datati XVIII secolo, e una collezione di oggettistica africaneggiante italiana datata inizio XX secolo. La mostra testimonia, quindi, i pregiudizi veicolati dai media, divenuti una consistente barriera ideologica nella mentalità collettiva, dei quali oggi constatiamo il peso nei confronti delle minoranze etniche presenti nel nostro paese. Uno spaccato interessante sui meccanismi di creazione, funzionamento e circolazione delle immagini sull'Africa del periodo coloniale italiano.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (20 settembre - 20 novembre 2000)


2000-2001 INUIT. RACCONTI DI PIETRA
La mostra, nel presentare al pubblico italiano una selezione della ricca produzione materiale e artistica degli Inuit dell'Artico canadese presente nella collezione del Musée de la Civilisation del Quèbec, consente al visitatore non solo di entrare in diretto contatto con le opere esibite ma anche di trasferirsi idealmente all'interno dell'ambiente naturale e culturale in cui vivono i "popoli del nord" residenti nel territorio del Nouveau-Québec (o Nunavik), senza presentarsi tuttavia come una ricostruzione dello stesso. Gli oggetti in pietra scolpita, le riproduzioni di stampe, i manufatti di interesse etnografico, unitamente ai preziosi volumi dei secoli XVII e XVIII custoditi presso il Fondo antico della Biblioteca del Séminaire de Québec del Muséee de l'Amerique Française, alla significativa documentazione audiovisiva originale (National Film Board of Canada, etc) e al repertorio storico fotografico appartenente al Centro di Documentazione dell'Institute Culturel Avataq costituiscono, infatti, l'insieme degli elementi fondamentali con i quali è stato realizzato il percorso espositivo. Le opere esposte, fabbricate utilizzando le risorse disponibili (pietra, osso, avorio, corno, pelli animali, etc) testimoniano sapientemente le differenti tecniche impiegate: dal disegno alla incisione - forme antichissime di espressione e comunicazione – dalla scultura alla litografia.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (15 dicembre 2000 – 22 giugno 2001)


2000-2001 TESORI ETNOGRAFICI DELL'ARTE SLOVACCA

La mostra presentata è organizzata nell'ambito dell'accordo di cooperazione culturale stipulato con il Ministero della Cultura della Repubblica Slovacca e con il Musée National des Arts et Traditions Populaires di Paris. Nel Museo sono esposti oltre 700 oggetti dell'arte e della cultura slovacca: sculture sacrali, vetri e opere grafiche del ciclo cristologico, immagini del culto mariano e quelle legate alla venerazione dei santi, costumi e ori tradizionali, oggetti d'uso quotidiano, risalenti ai secoli XVI-XIX e XX, provenienti dal Museo Etnografico Nazionale di Martin, di Bratislavia Organizzata secondo nuclei tematici relativi alla vita, al lavoro e all'arte la mostra sollecita il visitatore attraverso una gamma di spunti di riflessione che vanno dall'ospitalità alla convivialità, dal lavoro agricolo all'artigianato, dalla nascita alla festa tradizionale e religiosa.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (14 dicembre 2000 - 18 aprile 2001)


2000-2001 I MODELLI DEL TEMPO. L'ABITO LAZIALE E IL DONATIVO ATTILIO ROSSI

La mostra è strettamente legata alle vicende del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari. Gran parte dei costumi e degli ornamenti esposti, pervenuti grazie al lascito dello studioso e giornalista Attilio Rossi (1875-1966), nativo di Castel Madama, hanno arricchito, infatti, il patrimonio dello Stato in linea con i presupposti che hanno determinato la collezione di abiti del Museo. Gli abiti esposti, da sposa, da contadina, da artigiana, confezionati con tessuti a fiori rossi, blu, arancio, tutti coloratissimi; i vistosi corsetti "a sella" di seta e broccato con stecche e nastri di legatura per sottolineare il seno e il punto vita; le "tovaglie" per il capo; gli abiti da buttero con fusciacca; le classiche "ciocie" di pelle bovina, gli eleganti corredi di oreficeria, richiamano l'attenzione sull'affascinante universo linguistico dell'abito, che oltre a proteggere e coprire l'individuo, è fondamentalmente segno, comunicazione, luogo privilegiato per esprimere l'identità della persona e del gruppo sociale.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (30 novembre 2000 – 30 marzo 2001)


2001 GIARDINI DI PIETRA. L'ABITARE IN GROTTA NELLA CULTURA MEDITERRANEA

La mostra del fotografo tedesco Wolfgang Kleber, allestita presso il Museo è stata realizzata in collaborazione con la Cattedra di Antropologia Culturale della Facoltà di Sociologia dell'Università di Roma "La Sapienza", inserendosi così nel numero delle manifestazioni culturali che il Museo intende dedicare al concetto di alterità. Matera e Petra sono state poste a confronto, attraverso una selezione di sessanta fotografie in bianco e nero che illustrano i diversi modi dell'abitare: i diversi spazi abitativi e culturali che le caratterizzano.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (9 febbraio - 9 aprile 2001)


2001 IL PIANETA CARTA NEL TERZO MILLENNIO
La mostra presenta le opere di trentadue artisti italiani e stranieri d'arte contemporanea: opere prevalentemente tridimensionali realizzate attraverso la tecnica della cartapesta, del collage, degli origami. Nell'itinerario della mostra, accanto alle opere degli artisti è esposto il modello in cartapesta del Museo, raffigurante il santuario della Madonna di Loreto e databile 1862-70. Da sempre gli artisti hanno impiegato la carta come materia espressiva. In passato come superficie di lavoro, utilizzando il colore o l'inchiostro, in modo diretto oppure attraverso tecniche calcografiche. Oggi è stata riscoperta come materia in grado di offrire nuovo stimolo creativo. C'è chi costruisce da sé direttamente dalle fibre la carta, chi ricicla carte destinate alla distruzione, chi utilizza carte industriali e chi carta artigianale con uno spessore che varia dalla velina al cartone pesante in soluzioni che portano alla tridimensionalità. L'esposizione, ideale continuazione del Convegno "Il Pianeta Carta nel Terzo Millennio" - svoltosi presso la Sala delle Conferenze del Museo il 23 novembre 2000 - promossa con il CIAS (Centro Internazionale Amici della Scuola), è organizzata in collaborazione con il CeSMA (Centro Studi Marche) di Roma.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (4 ottobre - 4 novembre 2001)


2001 SANGUE, DIAVOLI E MISTERI. UNO SGUARDO SULLA PASQUA

La rassegna fotografica di 47 immagini del fotografo Marco Marcotulli, realizzate tra il 1992 e il 2000, presenta al pubblico alcuni esempi di processioni, tra le più "teatralizzate", che ancora oggi si svolgono in Sicilia, in Calabria e in Campania, durante i riti della Settimana Santa. Le immagini proposte sono quelle della processione dei Misteri a Trapani, Caltanisetta, Enna e Cassano Ionio; quelle del "rito del sangue" a Nocera Terinese e Verbicaro; quelle del pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell'Arco e del "ballo dei diavoli" a Prizzi. Il tema fondamentale è la rappresentazione della passione, morte e resurrezione di Cristo, celebrate in modo altamente drammatico e teatrale. A queste feste sottende un apparato di risoluzione simbolica di bisogni e aspettative, che sul piano della realtà e del quotidiano rimangono irrisolte. La comunità, che si stringe attorno ai riti che si celebrano durante il triduo pasquale, trova quindi nel luogo e ne tempo della festa oltre ad un senso di protezione e di salvezza anche un modo per meditare sul mistero della morte e di esorcizzarla.
Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari (16 maggio - 30 settembre 2001)


2001 IL COSTUME POPOLARE ALPINO. LE ORIGINI DI UNA COLLEZIONE ETNOGRAFICA

La mostra, inaugurata nella rinnovata sede espositiva Casa del Conte Verde della città di Rivoli (TO), realizzata in collaborazione con il Comune di Rivoli, testimonia l'importanza e la necessità di utilizzare l'abito come veicolo comunicativo nel sociale e nel personale. I trenta costumi presenti nella mostra rendono note ad un ampio pubblico le collezioni di costumi e di tessuti conservati presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, raccolti nei primi anni del Novecento nelle valli Piemontesi e Valdostane e confluite nella prima Mostra di Etnografia Italiana del 1911, organizzata nell'ambito delle celebrazioni per il cinquantenario dell'Unità d'Italia. Gli abiti da lavoro sono affiancati a quelli cerimoniali e festivi, e presentano accessori quali cuffie intarsiate di fili d'oro e d'argento, scialli di seta damascati e tessuti decorati da finissimi pizzi al tombolo.
Rivoli, Casa del Conte Verde (8 settembre - 18 novembre 2001)

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Dal lunedi al venerdi
9.00-17.00
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