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2006. "Il Presepe del Re" nella Collezione del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari

"IL PRESEPE DEL RE" NELLA COLLEZIONE DEL MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI. A cura di Massari S., Roma. De Luca. 380p.

Il presepe del re

Spetta all'etnologo Lamberto Loria il merito di aver raccolto in occasione della Mostra di Etnografia, tenutasi a Roma in Piazza d'Armi nell'ambito dell'Esposizione Internazionale del 1911, la collezione di figure presepiali delle varie regioni italiane oggi conservate nel Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari a Roma. Si tratta di oltre mille "pupazzi" che offrono un contributo fondamentale alla comprensione di quell'interessante e poliedrico fenomeno storico-antropologico rappresentato dal presepe. Nei vari personaggi presepiali, infatti, rivive la varietà degli usi e costumi, mondi e valori tipicamente popolari con cui il Loria intendeva sintetizzare la multiforme realtà italiana. Tra i presepi un posto a parte occupano le straordinarie figure napoletane del settecento e dell'ottocento, una preziosa raccolta che permetteva di "rappresentare" tutte le tematiche ispirate ai Vangeli, dall'Annunciazione alla Vergine alla Natività sino alla Fuga in Egitto, celebrando il grande evento del "mistero", spettacolo sacro e profano al tempo stesso. A Napoli l'età d'oro del presepe che, nato nelle chiese, presto si era trasferito nelle abitazioni, coincise con l'arrivo nella città nel 1734 a Napoli di Carlo III di Borbone che si dedicava personalmente alla preparazione dei fondali e della scenografia in cui si svolgeva la Natività, impartendo ordini sulla disposizione dei gruppi e dei personaggi. Nobili e borghesi ne seguirono l'esempio, allestendo nelle proprie residenze apparati scenografici quasi teatrali, nella ipotetica speranza di una visita del sovrano sempre curioso di osservare le risoluzioni plastiche e scultoree più interessanti. Arte italiana per eccellenza, il presepe "paradiso dei contrasti" coniuga sapientemente meraviglia e spettacolo, storia religiosa e pagana al tempo stesso, e registra, oggi, una nuova fortuna grazie al lavoro dei molti artigiani napoletani che espongono nelle bancarelle di San Gregorio Armeno un'incredibile varietà di figure riflesso di quell'immaginario devoto, tipicamente italiano, che resiste, ancor oggi, nell'era della globalizzazione. Il presepe nella sua complessa storia di scenografie, colori, luci e sculture dimostra la sua perenne vitalità e testimonia, ancora una volta, il grande patrimonio costituito dalla tradizione perpetrata grazie all'opera svolta dai figurari, architetti, scenografi, pittori che ne giustificano il successo e la grande diffusione.

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