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Giugno

Giugno

  • I Santi:

    22 giugno: Tommaso Moro
    Tommaso Moro fu un politico e un raffinato umanista inglese (Londra 1477/78 - 1535): compiuti i suoi studi ad Oxford, divenne membro del parlamento inglese facendo poi carriera sino a divenire cancelliere del Regno nel 1532 con Enrico VIII. Ma quando il re varò l'Atto di Supremazia con il quale veniva sancita la nascita della Chiesa Anglicana e la separazione da quella di Roma (1534), Moro manifestò la sua disapprovazione e per questo venne processato e condannato a morte.
    Il nome di Tommaso Moro è indissolubilmente legato a un testo di stampo politico pubblicato nel 1516, comunemente noto come "Utopia", un neologismo da lui introdotto e da allora divenuto comune nel lessico politico. Nel testo, Utopia è un'isola immaginaria governata da saggi, i cui cittadini vivono in comunanza di beni e in cui tutte le religioni sono ammesse. Questo ideale di società, affine per molti versi a quello di Platone, era in antitesi con il pensiero politico proposto solo tre anni prima da Machiavelli ne "Il Principe": le due opere sono così divenute l'archetipo di due visioni contrapposte della politica, una idealista e l'altra realista.

  • Accadde:

    21 giugno 972
    Il 1° venerdì del Ramadān dell'anno 361 ègira (21 giugno 972 del calendario cristiano) venne aperta al culto la moschea egiziana di Al Azhar, la "Splendida". Si tratta della prima moschea costruita al Cairo e venne fondata da Giawhar El-Siqilli, generale fatimide nato in Sicilia.
    Con l'assunzione di diversi studiosi, la moschea divenne ben presto anche un luogo di istruzione, sino a divenire il più importante centro di studi della teologici e della legge islamica (sharia) del mondo musulmano. In seguito alla rivoluzione che ha reso l'Egitto una repubblica (1952), Al Azhar è stata nazionalizzata ed è divenuta una università indipendente, tra le più antiche e prestigiose di tutto l'Islam.

  • Feste e sagre:

    Prima domenica successiva al 22 giugno: San Paolino a Nola (Napoli)
    Nola festeggia il suo copatrono, San Paolino vescovo, con una processione religiosa il 22 giugno e con la Festa dei Gigli nella domenica successiva. Per l'occasione ogni anno vengono costruite una Barca guidata da un Turco e otto Gigli, costruzioni a forma di obelisco, in legno d'abete e di castagno, rivestite in cartapesta, alte circa 25 metri, ognuna delle quali rappresenta una corporazione di un mestiere tradizionale. Il 22 giugno i cittadini di Nola affollano il Duomo fin dalle prime ore della mattina per assistere alle messe officiate nella cappella del santo. Poi le porte della Basilica si aprono per dare inizio alla processione, che vede sfilare per le vie della città i Gigli fino alla loro entrata in piazza, al termine della quale il Vescovo benedice gli obelischi e la barca, e pronuncia il suo discorso dalle scale del Duomo.
    I Gigli devono essere solidi e flessibili nel contempo, per poter anche ballare, obbedendo agli ordini del capo della paranza, cioè della squadra dei circa 120 uomini, chiamati cullatori, vestiti con la maglia caratteristica del proprio giglio. Sono loro che devono trasportarli a spalla per tutta la durata della sfilata, facendoli danzare al ritmo della banda musicale posta sulla base di ogni giglio.
    L'episodio rievocato nella sfilata vede protagonista il vescovo di Nola Paolino che, tra il IV e il V secolo, durante le invasioni barbariche, si recò in Africa venendo incontro alle richieste di una vedova che lo supplicava di aiutarla a riscattare il figlio prigioniero. Incaricato di coltivare gli orti del genero del re, arte che lui stesso dichiarò essere l'unica a lui congeniale, ottenne risultati straordinari guadagnandosi stima e rispetto del sovrano che, scoperta la sua identità, gli concesse di tornare in patria con altri concittadini di Nola liberati dalla schiavitù.
    Vai alla scheda della festa

  • La ricetta:

    Involtini di pesce spada (Sicilia)
    Giugno è il periodo migliore per mangiare pesce: pesce azzurro, dentice, tonno e pesce spada.
    Ingredienti: Un chilo di pesce spada; 3 Sarde salate; 2 cucchiai di passoline (uvetta sultanina); 2 cucchiai di pinoli; 250 grammi di pangrattato; 80 grammi di caciocavallo semistagionato (o parmigiano); olio extravergine d'oliva q.b.; una cipolla; 3 spicchi d'aglio; un bel ciuffo di prezzemolo; foglie di alloro q.b.; sale e pepe q.b.
    Procedimento: Tagliare il pesce a fettine sottili (circa 40 grammi a fettina) per confezionare gli involtini; spianarle con in batticarne ad uno spessore di circa mezzo cm., prenderne circa 300 grammi e tritarlo con un coltello. Soffriggere l'aglio schiacciato, unire il pesce spada ed prezzemolo tritati. Sciogliere le sarde salate in poco olio e aggiungerle al soffritto. Infine unire il pangrattato, il formaggio grattugiato e le passoline e pinoli. Aggiustare di sale e pepe e fare insaporire per pochi minuti. Adagiare su ogni fettina di pesce spada un poco del condimento appena ottenuto, quindi avvolgerli in modo da formare degli involtini e, dopo averli arrotolati, spennellarli con l'olio e poi passarli nel pangrattato. Una volta completati passateli alla griglia sulla carbonella non troppo ardente.

  • Il proverbio:

    Per San Paolino c'è il grano e manca il vino

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