2011. Viterbo. La macchina di Santa Rosa
VITERBO. LA MACCHINA DI SANTA ROSA. Collana "Le Feste della Tradizione" diretta da S. Massari e D. Porro. Volume a cura di C. Peluso. Presentazioni di Giulio Marini, Stefania Massari, Daniela Porro. Roma. De Luca. 64p.
La festa di Santa Rosa rappresenta una delle principali tradizioni del panorama popolare italiano che ogni anno coinvolge migliaia di persone di ogni ceto sociale, attori e spettatori di una unica e globale celebrazione che ha tutti i contenuti di una grande manifestazione culturale da preservare, tutelare e valorizzare al pari delle altrettanto preziose testimonianze materiali le cui origini antichissime risalgono al 4 settembre del 1258 quando papa Alessandro IV (1254-1261) dà il suo consenso al trasferimento del corpo della vergine Rosa, morta di fame e proclamata santa a furor di popolo, dalla Chiesa di Santa Maria del Poggio (ora Crocetta) a quella di San Damiano (ora Santa Rosa). In memoria di questo avvenimento, alle 21 del 3 settembre, Viterbo viene completamente oscurata e la macchina inizia a muoversi da Porta Romana, dove 170 facchini addetti al trasporto si sono posizionati nell'ordine stabilito e nel silenzio generale attendono di effettuare la mossa dopo l'ultimo ordine del capofacchino.