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Gennaio

Gennaio

  • I Santi:

    17 gennaio  - Sant' Antonio abate
    Antonio abate è uno dei più importanti eremiti della storia della Chiesa, vissuto in Egitto tra III e IV sec. A vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere in una plaga deserta prima, e poi sulle rive del Mar Rosso. Già in vita accorrevano da lui pellegrini da tutto l'Oriente per la sua fama di santità. Per due volte lasciò il suo romitaggio: la prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati,  la seconda per esortarli alla fedeltà verso il Concilio di Nicea. Durante la sua vita fu tormentato dalle tentazioni: nella tradizione popolare è infatti associato alle fiamme dell’inferno, i “fuochi di sant’Antonio”. Nell'iconografia è raffigurato spesso con le fiamme sotto ai piedi o con una campanella, simbolo della sua capacità di esorcizzare i demoni, insieme anche ad animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore.

  • Accadde:

    27 gennaio 1945 – Giorno della memoria
    In una fredda mattina d’inverno le truppe sovietiche entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz, trovandosi di fronte ad un inaspettato dramma umano e a 7.000 prigionieri ancora in vita. Dal 2001 il 27 gennaio, Giorno della memoria, è dedicato al ricordo delle vittime del nazismo e alla Shoah (lo sterminio degli ebrei).

  • Feste e sagre:

    Festa di sant’Antonio abate a Cerveteri
    La prima edizione di questa festa risale Gennaio 1712, decretando anche l'inizio del carnevale. ha luogo nell’antico Centro storico della città denominato “La Boccetta”, che custodisce la bellissima Chiesa intitolata a Sant’Antonio. Dalla loggia della chiesa si svolge la Benedizione degli animali e dei mezzi agricoli, dai cavalli fatti sfilare con maestria, ai carri creati per l’occasione con animali di ogni tipo.
    Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. La tradizione deriva dal fatto che l'ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all'interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant'Antonio.

  • La ricetta:

    La Balòta (zone montane dei laghi lombardi)
    Si prendono un paio di fettine di polenta e un pezzetto di formaggio, meglio se di malga. Si taglia la polenta, si mette qualche scaglia di formaggio su una fetta, si copre con l’altra fetta e poi si modella con le mani a forma di palla, di balòta, appunto. Si grattugia altro formaggio sopra la palla, poi si perfeziona la cottura sulla graticola, abbrustolendole fino a formare una crosticina. Servirete le balòte di polenta cospargendole d'altro formaggio grattugiato.

  • Il proverbio:

    A Gennaio l'Epifania tutte le feste le porta via, poi arriva San Benedetto che ne riporta un bel sacchetto!

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