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Aprile

Aprile

  • I Santi:

    Domenica delle Palme
    La Settimana Santa celebrata in tutto il mondo cristiano si apre con l'ingresso di Gesù a Gerusalemme: dopo aver soggiornato la notte precedente a Betània nella casa di Lazzaro, Gesù insieme ai suoi discepoli entra trionfalmente a Gerusalemme, osannato da una "folla numerosissima" che lo accolse al pari di un re, stendendo mantelli sulla strada e portando rami di palma, tradizionale simbolo di vittoria. La guarnigione romana venne colta del tutto impreparata e non intervenne, forse anche per evitare disordini, essendo allora il periodo della pasqua per la cui celebrazione gli ebrei erano giunti copiosi in città. Alla presenza delle palme fa da contraltare la scelta di Gesù di fare il suo ingresso in città a cavallo di un'asina come segno di umiltà, così come era stato profetizzato da Zaccaria. L'asino è infatti animale da lavoro e allude alla pace. al contrario del cavallo proprio dei re, la cui potenza e ricchezza si misurava dal numero di cavalli che possedeva per affrontare le guerre.

  • Accadde:

    18 Aprile1506 posa della prima pietra della Basilica di San Pietro
    Il 18 Aprile del 1506 venne posata la prima pietra della nuova Basilica di San Pietro, voluta da papa Giulio II Della Rovere, e destinata a sostituire l'antica basilica fatta edificare da Costantino. I lavori erano stati affidati a Donato Bramante - giunto a Roma pochi anni prima - il cui progetto iniziale prevedeva la costruzione di un edificio con pianta a croce greca, sormontata da una grande cupola emisferica ispirata a quella del Pantheon. L'edificio più importante della Cristianità avrebbe così rappresentato la più grandiosa realizzazione delle contemporanee teorie architettoniche sugli edifici a pianta centrale, elaborate fino ad allora da architetti e studiosi quali Francesco di Giorgio Martini, Filarete e Leonardo. I lavori presero avvio con la demolizione dell'area presbiteriale dell'antica basilica costantiniana e la costruzione dei quattro colossali pilastri uniti da quattro imponenti archi destinati a sorreggere la grande cupola, cardine e simbolo della nuova basilica. A testimonianza del progetto bramantesco rimane oggi l'immagine impressa sulla celebre medaglia commemorativa della posa della prima pietra, realizzata dal Cardosso, orafo, scultore e medaglista italiano.

  • Feste e sagre:
    Festa di San Giorgio, Chieuti
    Ogni anno, il 23 aprile, la comunità arbëreshë di Chieuti, in provincia di Foggia, festeggia il suo Santo Patrono, San Giorgio martire, rifacendosi ad antichi riti ed usanze. La festa inizia il 21 con il giro del TARALLO per il paese, portato in spalla dai fedeli fino alla Chiesa, ove viene deposto ai piedi del Santo in segno di devoto omaggio, quale frutto della terra e del lavoro dei Chieutini. Il TARALLO è una grande treccia di caciocavallo, elegantemente lavorata a mano, sulla quale sovrasta San Giorgio Cavaliere, che protegge la donzella minacciata dal drago. Il tutto è legato con nastri variopinti ad una forma di legno, che i devoti portano in processione anche il giorno 23. Il pomeriggio del 21, verso le ore 17.00, carri trainati dai buoi entrano in paese, portando grandi e frondosi rami di alloro, che andranno ad adornare in segno di gloria e di trionfo la facciata dell'abitazione prospiciente la Chiesa in onore del Santo Patrono. Altri rami, invece, vengono distribuiti a tutte le famiglie, per adornare gli ingressi delle case. Il giorno 22 i carri che hanno portato IL LAURO prendono parte alla tradizionale CORSA DEI CARRI. La mattina, i componenti di ciascun carro, carrieri e cavalieri, partecipano alla celebrazione eucaristica per chiedere protezione e benedizione al Santo. Poi si avviano verso il luogo di partenza della corsa. I carri sono guidati da due "CARRIERI" e da una caterva di cavalieri, che muniti di pungolo, incitano i buoi alla corsa e spingono il carro. Vince la corsa il carro che giunge per primo davanti alla Chiesa di San Giorgio Martire. Al popolo la tradizionale festa sembrerebbe svuotata della sua solennità se la corsa dei carri non dovesse aver luogo. Infatti non è stabilito alcun premio per il vincitore, se non il privilegio riservato ai due carrieri di portare in processione per primi sulle loro spalle la statua del Santo Patrono il giorno 23.
  • La ricetta:
    Risi e sparasi alla veneta
    Ingredienti: 1 kg di asparagi, 350 g di riso Vialone Nano, 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 60 g di burro, 1 l di brodo vegetale, 50 g di parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di passata di pomodoro (facoltativo), sale e pepe q.b.
    Preparazione: Prelevate dagli asparagi solo le punte, lavatele e fatele rosolare in una casseruola con l'olio e il burro. Aggiungete poco brodo e fate cuocere per 10 minuti, aggiungete la polpa di pomodoro (facoltativo) e il riso.
    Aggiungete il brodo poco alla volta fino a cottura del riso. Spolverate col parmigiano grattugiato, aggiustate di sale e pepate.
  • Il proverbio:
    Marzo asciutto e aprile bagnato, beato il villano che ha seminato
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