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Articoli filtrati per data: Maggio 2017

CECILIA MANGINI - VISIONI E PASSIONI fotografie 1952-1965

PROROGATA FINO AL 7 GENNAIO 2018

dal 31 maggio 2017 al 7 gennaio 2018 le fotografie della grande autrice del cinema documentario italiano in mostra per la prima volta a Roma, al Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari

INAUGURAZIONE
mercoledì 31 maggio 2017, ore 18, Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari
Piazza Guglielmo Marconi, 8 - Roma (Eur)

"Se mi si chiede cosa sono, io rispondo: 'sono una documentarista' (...). Sono convinta che il documentarista è assai più libero del regista di film di finzione, ed è per questo, per la mia indole libertaria con cui convivo fin da bambina, che ho voluto essere una documentarista. Il documentario è il modo più libero di fare cinema".

L'indole libertaria è quella di Cecilia Mangini, una delle figure più significative della storia del cinema italiana, inarrestabile pioniera del cinema del reale: prima donna a girare documentari nel dopoguerra, l'autrice di capolavori come Ignoti alla città, Stendalì e La canta delle marane, realizzati in collaborazione con Pier Paolo Pasolini, ha raccontato dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Sessanta un'Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali.

Festeggiata in giro per il mondo con incontri, personali e retrospettive (ultime, in ordine di tempo, quelle a Parigi, Berlino e Friburgo), che ne hanno sancito lo statuto di figura di primo piano a livello anche internazionale, Cecilia Mangini sarà al centro, dal 31 maggio al 10 settembre 2017, dell'omaggio che Roma, sua città d'adozione, ha scelto di dedicarle, ospitando presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari la mostra CECILIA MANGINI - VISIONI E PASSIONI (Fotografie 1952-1965), ideata e realizzata da Associazione Cinema del reale, Erratacorrige, Big Sur e Officina Visioni, con Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e Museo delle Civiltà.

L'esposizione, a cura di Paolo Pisanelli e Claudio Domini, amplia e integra l'analoga iniziativa promossa nell'ambito del Bif&st 2016 e nei Cineporti di Puglia, ripercorrendo le origini del lavoro di Cecilia Mangini, negli anni che precedono la sua affermazione come cineasta e la vedono impegnata come fotografa.
Un percorso, quello della mostra, che segue l'avventura fotografica di Cecilia Mangini: Panarea e il bianco abbacinante delle cave di pomice di Lipari, la Puglia sospesa tra tradizione e consumismo (con le immagini della Fiera del Levante del 1960), la Firenze popolare che diventerà poi protagonista del documentario La Firenze di Pratolini, le periferie milanesi. Senza dimenticare la straordinaria trasferta nel Vietnam del 1965 - di cui si espongono una dozzina di foto mai viste prima, appartenenti all'archivio privato dell'autrice e ritrovate solo di recente - per la preparazione (insieme al compagno di vita e lavoro Lino Del Fra) di un film mai realizzato; e ancora, una galleria di ritratti dei grandi del tempo (da Pasolini a Moravia, da Fellini a Carlo Levi, da Montanelli a Flaiano, da Chaplin a Steinbeck, da John Huston a Malaparte) e gli scatti dal set di La legge, fotografie di backstage scattate su un grande set dimenticato, quello de La Legge, che nel 1958 riunì a Carpino, nell'entroterra del Gargano, il regista Jules Dassin e le star Gina Lollobrigida, Marcello Mastroianni, Yves Montand, Melina Mercouri e Pierre Brasseur.

"Cosa significa 'essere una fotografa'? Significa spogliarsi di tutte quelle che sono le nostre idee preconcette e andare in cerca... non della verità, la verità non esiste. È andare in cerca di qualcosa di molto più profondo della verità, qualcosa di assolutamente nascosto... e la fotografia, come tutto ciò che è un'icona, lo rivela."

Accanto alla mostra fotografica, altri eventi dedicati a Cecilia Mangini animeranno il periodo della mostra:

• il Dipartimento di Architettura dell'Università Roma Tre ospiterà il 6 giugno alle 18,00 presso i locali del Mattatoio, a Testaccio, una "street exhibition", che sintetizza in Nove scatti altrettanti viaggi fotografici di Cecilia Mangini

• Lezione aperta - Cecilia Mangini incontra gli studenti della Scuola d'Arte Cinematografica "Gian Maria Volontè" il 7 giugno alle 17,00 presso il Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari

• Festa di proiezioni per Cecilia, organizzata da Apollo 11 e Festival Visioni Fuori Raccordo

• Villa Medici ospita il 13 giugno la serata "Essere donne - Rito e lavoro nel cinema di Cecilia Mangini", con la proiezione di quattro documentari storici (Maria e i giorni, 1960; Stendalì, 1960; Divino amore, 1961; Essere donne, 1964) sottotitolati in francese
Ideazione e realizzazione Associazione Cinema del reale, Big Sur, OfficinaVisioni, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Festival International de Films de Femmes – Cretèil, Laboratoire Histoire des Arts et des Représentations (EA 4414)- Université Paris Nanterre in collaborazione con Accademia di Francia a Roma - Villa Medici

CREDITI
CECILIA MANGINI – visioni e passioni
fotografie 1952-1965

Ideazione e realizzazione
Associazione Cinema del reale
Erratacorrige
Big Sur
OfficinaVisioni
con
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Museo delle Civiltà
con il sostegno di
Unione Europea - Fondo per lo Sviluppo e la Coesione
Regione Puglia
Apulia Film Commission
con il patrocinio di
INAIL – Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro
Distretto Produttivo Puglia Creativa
in collaborazione con
Istituto Luce Cinecittà
CGIL Confederazione generale Italiana del Lavoro
Università Roma Tre – Dipartimento di Architettura
Accademia di Francia a Roma - Villa Medici
Laboratoire Histoire des Arts et des Représentations (EA 4414)- Université Paris Nanterre
Festival International de Films de Femmes – Cretèil
Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Cineteca di Bologna
e la partecipazione di
Scuola d'Arte Cinematografica "Gian Maria Volontè"
Cineteca Lucana
Festival dei Popoli
Freiburger Film Forum
Festival Visioni fuori raccordo
Apollo 11

www.cinemadelreale.it
www.idea.mat.beniculturali.it

Ufficio stampa
Gabriele Barcaro
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Comunicazione istituzionale
Francesco Aquilanti
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Museo delle Civiltà – Museo delle Arti e Tradizioni Popolari
Piazza Guglielmo Marconi 8 - 00144 Roma EUR
Tel: (39) 06 5926148 - (39) 06 5910709 Fax: (39) 06 5911848 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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 CREDITI MOSTRA AL MUSEO

Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Direttore Leandro Ventura

Museo delle Civiltà
Direttore Filippo Maria Gambari

Curatori della mostra
Claudio Domini e Paolo Pisanelli

Curatori per il Museo
Francesco Aquilanti e Emilia De Simoni

Progetto grafico
Francesco Maggiore e Efrem Barrotta

Editing video installazione e spot
Matteo Gherardini

Progetto allestimento mostra
Francesco Maggiore e Maurizio Buttazzo

Coordinamento
Federica Facioni

Organizzazione
Sergio Quarta

Comunicazione istituzionale MuCIV-ICDE
Gianfranco Calandra

Web e social media
Simone Taraghinejad e Enrico Rollo

Coordinamento vigilanza
Antonio Fiorillo

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CALENDARIO DEGLI EVENTI

INAUGURAZIONE
Mercoledi 31 maggio 2017 ore 18.00
MUSEO DELLE CIVILTÀ - MUSEO DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI
Piazza Guglielmo Marconi, 8 – Roma EUR

CECILIA MANGINI - VISIONI e PASSIONI
Fotografie 1952- 1965

ALLA PRESENZA DI
Cecilia Mangini, regista, fotografa
Leandro Ventura, Direttore Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Francesco Aquilanti, Responsabile comunicazione Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Emilia De Simoni, Responsabile Archivio di Antropologia Visiva "Annabella Rossi" Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Filippo Maria Gambari, Direttore Museo delle Civiltà
Loredana Capone, Assessore Industria Turistica e Culturale, Regione Puglia
Maurizio Sciarra, Presidente Apulia Film Commission
Muriel Mayette-Holtz, direttrice di Villa Medici
Cristiano Leone, responsabile comunicazione di Villa Medici
Nino Baseotto, Segreteria Nazionale CGIL
Vincenzo Vita, Presidente Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Paola Scarnati, VicePresidente Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
GianLuca Farinelli, Direttore Cineteca di Bologna
Arturo Zavattini, fotografo, cineoperatore
Paolo Pisanelli e Claudio Domini, curatori della mostra

  * * *


Martedi 6 giugno ore 18.00
UNIVERSITÀ ROMA TRE Dipartimento di Architettura
Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma

NOVE SCATTI
Nove viaggi fotografici di Cecilia Mangini

IN COLLABORAZIONE CON
Università Roma Tre - Dipartimento di Architettura

ALLA PRESENZA DI
Cecilia Mangini, regista, fotografa
Elisabetta Pallottino, Direttrice Dipartimento di Architettura - Università Roma 3
Francesca Romana Stabile, docente di Cultura e progetto del patrimonio
Claudio Domini, Paolo Pisanelli, curatori della mostra
Leandro Ventura, Direttore Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Francesco Aquilanti, Responsabile comunicazione Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Emilia De Simoni, Responsabile Archivio di Antropologia Visiva "Annabella Rossi" Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia

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Mercoledi 7 giugno ore 17.30
MUSEO DELLE CIVILTÀ - MUSEO DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI

Cecilia Mangini incontra gli studenti della Scuola d'Arte Cinematografica "Gian Maria Volontè"

CON LA PARTECIPAZIONE DI
Antonio Medici, Scuola Volontè - Coordinatore generale
Paola Sangiovanni, regista
Paolo Pisanelli, filmmaker, curatore della mostra

ALLA PRESENZA DI
Leandro Ventura, Direttore Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Francesco Aquilanti, Responsabile comunicazione Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Emilia De Simoni, Responsabile Archivio di Antropologia Visiva "Annabella Rossi" Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia

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Martedi 13 giugno ore 20.00
ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA - VILLA MEDICI
Viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma

ESSERE DONNE/ÊTRE FEMMES
Rito e lavoro nel cinema di Cecilia Mangini
Una serata di proiezioni
Film sottotitolati in francese da Archivio Cinema del reale e Festival Int. de Films de Femmes

IDEAZIONE E ORGANIZZAZIONE
Associazione Cinema del reale, Offi cinaVisioni, Big Sur, Laboratoire Histoire des Arts et des Représentations (EA 4414) - Université Paris Nanterre

CON LA COLLABORAZIONE DI
Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, Festival International de Films de Femmes - Cretèil, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, Museo delle Civiltà, Istituto Luce Cinecittà, CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Cineteca di Bologna

PROGRAMMA
Un viaggio a Lipari (7') di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli
Maria e i Giorni (1960, 11') di Cecilia Mangini
Stendalì - Suonano ancora (1960, 11') di Cecilia Mangini
Divino Amore (1961, 11') di Cecilia Mangini
Dietro LA LEGGE (7') di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli
Essere Donne (1964, 28') di Cecilia Mangini

ALLA PRESENZA DI
Muriel Mayette-Holtz, direttrice di Villa Medici
Cecilia Mangini, regista, fotografa
Anne-Violaine Houcke, Docente Università di Paris Nanterre
Jackie Buet, Direttrice artistica Festival de Films de Femmes – Creteil
Paola Scarnati e Vincenzo Vita, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Emilia De Simoni, Responsabile Archivio di Antropologia Visiva "Annabella Rossi" Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Tania Scacchetti, Segreteria Nazionale CGIL
Leandro Ventura, Direttore Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Francesco Aquilanti, Responsabile comunicazione Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Filippo Maria Gambari, Direttore Museo delle Civiltà
Claudio Domini, Paolo Pisanelli, curatori della mostra

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Inter-Azioni Giocose

Un progetto di Marina Zatta

Inaugurazione 30 maggio 2017 - ore 16.00

Artisti

Stefano Amici, Antonella Bretschneider, Martina Buzio, Lucilla D'Antilio, Marco Ferrari, Rosella Fritelli, Maria Lepkowska, Rossella Liccione, Giusy Maletta, Giovanni Mangiacapra, Sonia Mazzoli, Clementina Penna, Manuela Scannavini, Angela Scappaticci, Dani Sol e Giorgia, Simona Vitello.

Dal 30 maggio al 3 settembre 2017 nell'ambito di #ARTEINSIEME2017 il Museo delle Civiltà presso il Museo delle arti e tradizioni popolari accoglie nelle sue splendide sale la mostra Inter-Azioni Giocose, realizzata dalle Associazioni Soqquadro e Museum, con la collaborazione del gruppo di scultrici non vedenti Mano Sapiens.

Il Museo delle Civiltà ha aderito con questo progetto per la prima volta alla Biennale Arteinsieme 2017 - cultura e culture senza barriere, promossa dal Museo Tattile Statale Omero - TACTUS Centro per le Arti Contemporanee, la Multisensorialità e l'Interculturalità.

Nel quadro delle attività dedicate alla accessibilità museale per le persone con difficoltà sensoriali, il Museo delle Civiltà ha predisposto presso i propri musei, nel periodo di permanenza della mostra, una serie di iniziative sperimentali che renderanno accessibili sezioni del patrimonio con percorsi tattili come al Museo dell'Alto Medioevo così come conferenze ed iniziative culturali presso il Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini", tutte attività realizzate con il contributo organizzativo del Museo d'arte orientale.

Evento
MOSCA CIECA: 4 giugno 2017 - dalle 11.00 alle 18.00

Soqquadro e Museum sono due Associazioni con obiettivi legati al Sociale e alla Cultura. Lo specifico dell'Associazione di Volontariato Museum è l'integrazione attraverso l'Arte di persone non vedenti, sia organizzando visite guidate tattili, sia costruendo le basi per percorsi creativi di persone cieche.

È questo il caso del gruppo di lavoro Mano Sapiens, costituito da cinque valide scultrici non vedenti. La loro poetica è legata all'idea delle Mani come elemento capace di vedere e creare. La mano nell'evoluzione dell'Homo Sapiens è il fattore distintivo rispetto agli altri esseri viventi. E questa stessa mano sapiente diviene protagonista quando una persona perde l'uso della vista.

Il progetto Inter-Azioni Giocose nasce dalla collaborazione tra queste realtà culturali che hanno immaginato e composto un'esperienza creativa basata sulla attualizzazione artistica dei Giochi d'Infanzia: l'esposizione è accolta dal Museo delle Civiltà presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, senza dubbio il luogo preposto ad esporre Oggetti d'Arte che riattualizzano artisticamente alcuni Giochi Tradizionali Italiani.

I Giochi elaborati sono: Triciclo, Marionetta, Meccano, Domino, Pupazzi in stoffa, Salto alla Corda, Battaglia Navale, Gioco dell'Oca, Campana, Tris, Aquilone, Cavalluccio, Nascondino, Altalena, Dama, Girotondo e il Picchio.

Hanno aderito al progetto sedici artisti/e, provenienti da tutta Italia, che si esprimono con stili e tecniche diversi tra loro ma che, in questa occasione, hanno ritrovato la voglia di narrare il gioco preferito della loro infanzia unificandosi in questo modo tra di loro.

La realizzazione di Giochi appartenenti ai Ricordi d'Infanzia, sposta sul terreno ludico lo spazio d'incontro creativo: dare vita a una rivisitazione artistica legata ai ricordi più lieti crea relazioni in cui si intersecano memorie gioiose, attraverso le quali è più facile superare le barriere personali.

Nella giornata del 4 giugno, prima domenica del mese con apertura gratuita dei Musei, verrà realizzato l'evento esperienziale della Mosca Cieca, momento in cui i visitatori che lo desidereranno potranno visitare la mostra bendati, guidati in questo dagli operatori dell'Associazione Museum, per acquisire una "visione" tattile delle opere in mostra e scoprire, in questo modo, il pianeta esplorativo, legato all'arte, dei non vedenti.

 

Museo delle Civiltà
Piazza Guglielmo Marconi 14 - 00144 Roma Eur
Tel. +39 06 549521 - Fax +39 06 54952310
www.museocivilta.beniculturali.it

Museo delle Arti e Tradizioni Popolari
Piazza Guglielmo Marconi 8 - 00144 Roma EUR
Tel. +39 06 5926148

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DAVID LAZZARETTI, L'ULTIMA PROCESSIONE. Mistero, coincidenze e simboli del Cristo dell'Amiata

20 maggio 2017

L'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia con il Museo delle Civiltà, in occasione della #FestadeiMusei2017, "racconterà l'indicibile" di una storia controversa ricostruita attraverso oggetti, documenti e cimeli conservati in gran parte presso il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari e che hanno ritrovato la luce per la prima volta dopo oltre cento anni. È la complessa storia di David Lazzaretti, il Messia dell'Amiata, figura emblematica e visionaria, per alcuni vera e propria guida spirituale e martire della libertà di religione, attorno alla quale il Museo ha composto per la prima volta in Italia un'importante esposizione di rara qualità che ne ricostruisce e documenta tutti gli aspetti, religiosi, storico-sociali e antropologici. Una storia che il prossimo 20 maggio troverà un ulteriore momento di narrazione, prima della chiusura della mostra, nelle parole di un attento cantore dell'indicibile, Simone Cristicchi che porterà in museo il suo spettacolo.

Roma 20 maggio 2017- ore 20.00
Museo delle Civiltà - Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
Piazza Guglielmo Marconi 8, ingresso € 1,00 - fino ad esaurimento posti

Simone Cristicchi presenta
DAVID LAZZARETTI, L'ULTIMA PROCESSIONE
Mistero, coincidenze e simboli del Cristo dell'Amiata

Chi era veramente David Lazzaretti? Da dove scaturisce la simbologia che utilizza? Quali interrogativi lasciano la sua esistenza e la sua morte? Dopo la sua fortunatissima tournée teatrale, il cantautore e scrittore Simone Cristicchi propone l'evento speciale "David Lazzaretti: l'ultima processione": conferenza/spettacolo che vuole essere approfondimento e indagine sul Cristo dell'Amiata. Attraverso la lettura di documenti, testimonianze dell'epoca, brani tratti dal romanzo "Il Secondo figlio di Dio" e video-proiezioni, si cercherà di fare luce su un uomo straordinario e misterioso che da 140 anni non smette di affascinare e interrogarci.

Uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
Angelo Generali - luci; Andrea Balducci - audio; Andrea Cocchi - videoproiezioni; Riccardo Corso – chitarra.

 

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ALFABETO FOTOGRAFICO ROMANO Collezioni e archivi fotografici di istituzioni culturali in Roma

L'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia partecipa, con le immagini del suo archivio fotografico, alla mostra 
ALFABETO FOTOGRAFICO ROMANO 
Collezioni e archivi fotografici di istituzioni culturali in Roma
Roma, Istituto centrale per la grafica, Palazzo Poli 
dal 17 maggio al 2 luglio 2017

INAUGURAZIONE
16 maggio 2017, ore 16.30 
Trenta archivi fotografici con sede in Roma dal 16 maggio al 2 luglio, in Palazzo Poli,
propongono la mostra Alfabeto Fotografico Romano, curata e organizzata dall'Istituto centrale
per il catalogo e la documentazione e l'Istituto centrale per la grafica.
I curatori, Maria Francesca Bonetti e Clemente Marsicola, hanno selezionato temi e immagini
insieme ai responsabili delle principali collezioni fotografiche romane conservate presso
Soprintendenze, Musei, Biblioteche e Archivi del Mibact, accademie e istituti sia italiani che
stranieri, Museo di Roma, MAXXI e Musei Vaticani.
Oltre 300 le fotografie esposte, tra immagini storiche e opere di autori contemporanei.
È attraverso un percorso unitario e integrato di immagini provenienti dalle varie raccolte che la
mostra evidenzia la storia della fotografia a Roma, della sua produzione e della sua divulgazione
in ambito istituzionale. Dai pionieri, che ripresero e distribuirono in tutta Europa immagini di
Roma e delle numerose opere d'arte nelle sue principali collezioni museali, quali furono Eugène
Constant, James Anderson, Adolphe Braun, Giorgio Sommer e John Henry Parker -
l'archeologo inglese che tra 1864 e 1877 fu tra i primi a commissionare campagne fotografiche
relative agli scavi e alle antichità romane -, a Giovanni Gargiolli, che aprì il XX secolo come
direttore di un promettente Gabinetto Fotografico Nazionale. A seguire molti altri, tra cui
viaggiatori ed esploratori, professionisti del ritratto, fotografi di scena, amatori e fotoreporter,
fino ai grandi fotografi contemporanei, quali Luigi Ghirri, Guido Guidi, Elisabetta Catalano,
Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Olivo Barbieri, Letizia Battaglia, Claudio Abate,
Giorgia Fiorio e Paolo Ventura.
L'ampia selezione è frutto di un lavoro di introspezione all'interno degli archivi, tra milioni di
immagini che documentano e rievocano i segni della cronaca, dei danni bellici e delle difese
approntate per i beni culturali, del potere romano, della bellezza e della vita quotidiana, lungo un
arco temporale che va dagli anni quaranta del XIX secolo, fino ai primi anni del XXI.
Un progetto di ricerca e di valorizzazione del patrimonio fotografico che si è posto l'obiettivo di
individuare alcuni dei documenti più significativi per la storia dei fondi fotografici ed alcuni dei
fili che più sottilmente legano le storie delle istituzioni.
Così si snoda l'Alfabeto fotografico romano, intorno a 21 temi, uno per ogni lettera del nostro
alfabeto: Acque, Bellezza, Cronaca, Danni, Esplorazioni, Feste, Giochi, Habitat, Incontri,
Lavoro Mostre, Nudo, Oltremare, Potere, Quotidianità, Radici, Spettacoli, Trasporti,
Urbanistica, Viaggi, Zibaldone.
Le parole prescelte non definiscono né categorie né generi fotografici; sono piuttosto evocative e
motivo di suggestione per riportare in evidenza storie, fatti, oggetti, opere, autori, personalità,
relazioni, spesso sconosciuti e inesplorati, ancora più spesso imprevedibili o inimmaginabili nei
contesti in cui, tuttavia, ne è rimasta a volte traccia.
La mostra si inserisce nel percorso promosso da qualche anno dai due Istituti centrali con varie
iniziative mirate alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale e si
colloca in un momento cruciale, per l'istituzione di una "Cabina di regia" dedicata alla fotografia
voluta dal Ministro Franceschini.
Un'opportunità senza precedenti per la fotografia che ha da sempre faticato a trovare i giusti
spazi e le risorse necessarie per una sua efficace valorizzazione e promozione.
L'alfabeto fotografico romano si propone così come una sorta di "archivio fotografico unitario",
per riunire, almeno a livello virtuale, i vari fondi conservati nelle rispettive realtà istituzionali,
per tracciare una mappa di orientamento e offrire un contributo alla loro conoscenza.
Oltre ad illustrare le tipologie dei fondi/collezioni, le caratteristiche dei materiali conservati e
notizie su consistenza, catalogazione, ordinamento e consultazione, le schede aprono una finestra
sul mondo nascosto degli archivi. Raccontano la storia della loro nascita e formazione, svelando
realtà lontane e accattivanti: riscopriamo Adolfo Venturi e le foto riposte al termine delle sue
lezioni, alla fine dell'ottocento, tutte fotografie di grande formato necessarie per le sue
dissertazioni universitarie; o gli esploratori del secolo scorso di ritorno dall'Oriente donare i loro
album di viaggio alla Società Geografica italiana; o ancora il formarsi intorno alla figura di Palma
Bucarelli di una delle prime collezioni di arte contemporanea del secondo Dopoguerra.
Il catalogo che accompagna la mostra, edito da ICCD, è riccamente illustrato da oltre 220 tavole
con le immagini delle fotografie in mostra e presenta le schede scientifiche di tutte le opere –
firmate dai responsabili degli archivi e da loro collaboratori – nelle quali sono riassunti i
contenuti storiografici essenziali delle serie e dei contesti di provenienza. A completamento del
volume, strumento essenziale per la lettura e la comprensione dell'intero progetto, sono incluse
le schede dei diversi archivi partecipanti, una sorta di guida al mondo degli Archivi fotografici
romani, con informazioni generali utili all'accesso e alla fruizione.

SEDE: Palazzo Poli, Via Poli, 54 (Fontana di Trevi) – Roma
DATE: dal 17 maggio al 2 luglio 2017
ORARI: martedì-domenica, ore 14.00-19.00
Ingresso libero

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"Trama aurunca": incontro con il M° Ambrogio Sparagna

Domenica 7 maggio 2017 finissage della mostra TRAMA AURUNCA
incontro con il M° Ambrogio Sparagna

Per la chiusura della mostra, molto apprezzata dal pubblico e per questo prorogata fino al 7 maggio, in occasione della prima domenica del mese ad ingresso gratuito, sarà presente tra le trame di "stramma" che occupano la Sala Loria del Museo il M° Ambrogio Sparagna, come testimonial delle tradizioni di quelle terre.

Dalle ore 11.00, quest'altra "eccellenza del territorio Aurunco", maranolese doc, etnomusicologo, già maestro concertatore del Festival "La Notte della Taranta" di cui ha diretto l'Orchestra, nonché dal 2007 fondatore e direttore dell'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, musicista con infinite collaborazioni con artisti del calibro di Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Eugenio Bennato, Angelo Branduardi ed altri, sarà a disposizione del pubblico negli spazi dedicati alla mostra con i suoi organetti e con la sua prorompente vitalità di suoni e di cultura popolare.

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Your country, Your celebration

Your country, Your celebration - Traveling Children's Photo Exhibition
Tradizioni e celebrazioni attraverso gli occhi dei ragazzi

Il Museo delle Civiltà e l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia con il Centro Culturale Lituano di Soest (Olanda) presentano la mostra itinerante "Your Country Your Celebration" realizzata in collaborazione con Berzsenyi Dániel Gimnázium (Budapest), Istituto Tecnico Statale per il Turismo "C. Colombo" (Roma), Christ the King College (Newport), RSG Slingerbos Levant (Harderwijk), Osnovna šola Jarenina (Jarenina), Osnovna školaBrezovica (Brezovica), 2nd Primary school of Mytikas (Mytikas), VBS De Krekel (Roersbrugge) e il Comune di Palazzolo Acreide (Siracusa).

La mostra è stata realizzata con il coinvolgimento di nove scuole di differenti nazioni europee e con il contributo di 38 bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni che hanno fotografato e documentato le feste e le tradizioni dei loro paesi d'origine. Presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizione Popolari (Sala Macchine a spalla) saranno esposte le 36 fotografie realizzate dai ragazzi impegnati nel progetto.

Inaugurazione 5 maggio alle 11:30

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Orario ICPI
Dal lunedi al venerdi
9.00-17.00
Metro Linea B (EUR Fermi) Bus 30 Express, 170, 671, 703, 707, 714, 762, 765, 791
Amministrazione
trasparente

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