Di torre in torre, di castello in castello: fa tappa al Castello Volante di Corigliano d'Otranto l'anteprima della 14esima edizione de La Festa di Cinema del reale, con l'inaugurazione della mostra fotografica del cineasta-fotografo Arturo Zavattini, in corso per tutta l'estate. La mostra fotografica "AZ – Arturo Zavattini fotografo. Viaggi e cinema, 1950-1960", curata da Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane e allestita da Big Sur Lab con Core a Core, abbraccia un corpus di fotografie di grande formato, in massima parte inedite, che illustrano l'intensa attività del fotografo e operatore cinematografico, figlio di Cesare e collaboratore di Ernesto De Martino tra il 1950 e il 1960, decennio cruciale della storia del nostro Novecento. La mostra sarà aperta fino al 31 ottobre. Una retrospettiva importante realizzata in collaborazione con Istituto Centrale di Demoetnoantropologia e Museo delle Civiltà di Roma.
Tra Oriente e Occidente. La tradizione dei merletti lombardi e il nuovo design di Reiko Fukumoto
Già da un anno è in corso una collaborazione tra il Museo delle Civiltà - Museo delle arti e delle tradizioni popolari e l'associazione culturale Merletto Italiano per lo studio del merletto nel costume popolare italiano. Quest'anno si è voluto dar seguito a questa collaborazione promuovendo un apposito gruppo di lavoro, sostenuto dall'OIDFA (Organisation Internationale de la Dentelle au Fuseau et à l'Aiguille) per avviare attività di ricognizione e ricostruzione di merletti appartenenti alle collezioni del Museo, nonché una serie di iniziative di studio e confronto con altre realtà, pubbliche e private con eventi o esposizioni, con il fine ultimo di valorizzare e far conoscere al grande pubblico la bellezza, la varietà e la ricchezza di questa tradizionale forma di arte applicata.
Si è così realizzata quest'anno una prima mostra che dal 25 giugno al 10 settembre 2017 presso il Museo delle arti e tradizioni popolari vedrà esposti alcuni dei primi merletti che saranno oggetto di studio: una piccola selezione di quei merletti che furono protagonisti nell'Esposizione Internazionale di Roma del 1911 dove, nel Padiglione lombardo, un'intera stanza che ricostruiva gli interni della Villa dei Visconti di Saliceto presso Milano fu totalmente decorata con un'esposizione di pizzi.
A questi antichi merletti si è voluto abbinare un particolare confronto tra Oriente ed Occidente, tra modernità e passato, esponendo le opere di merletto di REIKO FUKUMOTO, artista giapponese che ha introdotto nel suo paese la lavorazione canturina reinterpretandola con gusto raffinato, figlio di una cultura lontana dalla nostra ma certo non meno affascinante.
Proiezione del documentario «Libera nos a malo» di Luigi Ferraiuolo Produzione Tv2000- 56'
Ritmi primordiali sprigionati da falci, tini e botti capaci di scacciare il demonio, in un rito secolare che si rinnova di anno in anno a Macerata Campania. E' la tradizione musicale in onore di Sant'Antuono (ovvero Sant'Antonio Abate) che il 17 gennaio viene celebrata a Macerata Campania, un tempo un rione dell'antica Capua etrusca e romana, in provincia di Caserta. Il docufilm vede il sogno di un bambino, Pasquale, dare inizio al racconto di questa festa che coinvolge tutte le generazioni, tramandandosi da secoli di padre in figlio senza soluzione di continuità. Gli elementi portanti sono la musica a percussione che si ricava dagli attrezzi della terra, i carri a forma di barca decorati con foglie di palma e la pasta con le castagne bollite. Chi suona questi strumenti viene chiamato "bottaro", l'insieme dei bottari è definito "battuglia", che è anche il nome del carro, e la pietanza della festa prende il nome di "pastellessa" (piatto creato da quello che tutti ricordano come Zio Antonio). Il sogno di Pasquale è di diventare "capobattuglia", come il padre ed il nonno. Ha 11 anni e suona da quando ne aveva 6. Il valore di questa musica? "Scaccia i demoni che sono cattivi. Il ritmo ricorda il cielo", dice Ilaria, 11 anni, che suona la falce. A Macerata Campania la tradizione vuole che la musica ottenuta percuotendo gli strumenti da lavoro della terra allontani il maligno per avere un ottimo raccolto, ma oggi è utilizzata anche per la musicoterapia.
"Il docufilm «Libera nos a malo» – commenta così Vincenzo Capuano, segretario dell'Associazione Sant'Antuono & le Battuglie di Pastellessa – è un regalo fatto non solo alla comunità maceratese, ma al mondo intero. Con fede, onore, rispetto e passione i cittadini di Macerata Campania portano avanti da secoli questa bella tradizione, ricordando che siamo dei suoi figli e non dei suoi padroni. La musica di Sant'Antuono eseguita dai bottari non è solo uno straordinario esempio di musica primigenia ed espressione genuina del patrimonio sonoro campano, ma è la storia tangibile e visibile di una grande civiltà, di una identità e di una appartenenza, senza pari nel mondo".
Il Progetto di candidatura UNESCO della festa di Sant'Antuono di Macerata Campania
Modera Laura Garofalo, giornalista Tg2
Interventi di Leandro Ventura, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Stefania Baldinotti, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia - Ufficio UNESCO Emilia De Simoni, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Maria Sica, Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO Luigi Ferraiuolo, Tv2000 Vincenzo Capuano, Associazione Sant'Antuono & le Battuglie di Pastellessa
Esibizione della tipica Battuglia di Pastellessa con i bottari di Macerata Campania
Presentazione del volume di Letizia Bindi "L'animale, il sacro e la mano dell'uomo. Tempo, territorio e patrimoni immateriali in cammino a Larino" (Palladino Editore 2017)
La festa di San Pardo a Larino è probabilmente uno dei più antichi cerimoniali della cristianità in Italia e conosce da alcuni decenni un processo di rivitalizzazione che ha determinato un aumento esponenziale del numero dei carri e profonde trasformazioni del rituale pur in una sua sostanziale continuità oltre a una nuova visibilità mediatica e una nuova consapevolezza patrimoniale. Famiglia, società, usi del passato, rapporto al territorio e allo spazio urbano, relazioni uomo-animale e rappresentazioni della devozione e del sacro si articolano in questa festa dando origine a una pratica collettiva densa di significati e intensamente espressiva.
In collaborazione con Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Sovrintendenza archeologia, Belle arti e Paesaggio del Molise Università degli Studi del Molise
Roma 20 giugno 2017 - ore 17.00 Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari Sala conferenze "Diego Carpitella" Piazza Guglielmo Marconi 8
Saluti istituzionali
FABIO PILLA Prorettore dell'Università degli Studi del Molise, Presidente del Centro di Ricerca di Ateneo 'BIOCULT'
LEANDRO VENTURA Direttore dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e Segretario Regionale del MiBACT per il Molise
Intervengono
KATIA BALLACCHINO Antropologa, Università degli Studi del Molise
EMILIA DE SIMONI Antropologa, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
STEFANIA BALDINOTTI Antropologa, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO MiBACT
Sarà presente l'autrice del volume Letizia Bindi Antropologa, Università degli Studi del Molise
Presentazione del volume di Vincenzo Lombardi "In (re)viva voce. Strategie e processi di valorizzazione delle tradizioni musicali" (Squilibri Editore 2017)
Uno sguardo sui processi di redifinizione dell'idea di "tradizione musicale" in corso nel panorama musicale contemporaneo e una riflessione sui fenomeni di ridefinizione e reinvenzione delle idee di identità musicale, soprattutto all'interno delle pratiche e del repertorio della "musica tradizionale" e sui processi di patrimonializzazione in atto, con una ricostruzione delle varie fasi della ricerca etnomusicologia in Molise e una ricognizione sugli archivi sonori istituzionali e privati di maggiore pregio.
Roma 21 giugno 2017 - ore 10.30 Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari Piazza Guglielmo Marconi 8
Saluti istituzionali
Leandro Ventura Direttore dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Segretario Regionale del MiBACT per il Molise e Direttore del Polo Museale del Molise
Antonio Parente Direzione Generale Spettacolo del MiBACT Attività liriche e musicali
Intervengono
Emilia De Simoni Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Serena Facci Università di Roma "Tor Vergata"
Maurizio Agamennone Università degli studi di Firenze
Interventi musicali dei cori Note Blu e Enarmonie diretti da Marina Mungai
Sarà presente l'autore del volume Vincenzo Lombardi Etnomusicologo, Bibliotecario del Polo Museale del Molise
Mercoledì 7 giugno 2017 ore 17.30 MUSEO DELLE CIVILTÀ - MUSEO DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI
Cecilia Mangini incontra gli studenti della Scuola d'Arte Cinematografica "Gian Maria Volontè"
CON LA PARTECIPAZIONE DI Antonio Medici, Scuola Volontè - Coordinatore generale Paola Sangiovanni, regista Paolo Pisanelli, filmmaker, curatore della mostra
ALLA PRESENZA DI Leandro Ventura, Direttore Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Francesco Aquilanti, Responsabile comunicazione Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Emilia De Simoni, Responsabile Archivio di Antropologia Visiva "Annabella Rossi" Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
ESSERE DONNE/ÊTRE FEMMES Rito e lavoro nel cinema di Cecilia Mangini 13 giugno 2017 - ore 20.00
ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA - VILLA MEDICI Viale della Trinità dei Monti 1
Una serata di proiezioni Film sottotitolati in francese da Archivio Cinema del reale e Festival Int. de Films de Femmes
IDEAZIONE E ORGANIZZAZIONE Associazione Cinema del reale, OfficinaVisioni, Big Sur, Laboratoire Histoire des Arts et des Représentations (EA 4414) - Université Paris Nanterre
CON LA COLLABORAZIONE DI Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, Festival International de Films de Femmes - Cretèil, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, Museo delle Civiltà, Istituto Luce Cinecittà, CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Cineteca di Bologna
PROGRAMMA Un viaggio a Lipari (7') di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli Maria e i Giorni (1960, 11') di Cecilia Mangini Stendalì - Suonano ancora (1960, 11') di Cecilia Mangini Divino Amore (1961, 11') di Cecilia Mangini Dietro LA LEGGE (7') di Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli Essere Donne (1964, 28') di Cecilia Mangini
ALLA PRESENZA DI Muriel Mayette-Holtz, direttrice di Villa Medici Cecilia Mangini, regista, fotografa Anne-Violaine Houcke, Docente Università di Paris Nanterre Jackie Buet, Direttrice artistica Festival de Films de Femmes – Creteil Paola Scarnati e Vincenzo Vita, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico Emilia De Simoni, Responsabile Archivio di Antropologia Visiva "Annabella Rossi" - Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Tania Scacchetti, Segreteria Nazionale CGIL Leandro Ventura, Direttore Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Francesco Aquila
nti, Responsabile comunicazione Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia Filippo Maria Gambari, Direttore Museo delle Civiltà Claudio Domini, Paolo Pisanelli, curatori della mostra