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Firenze, 2019 (Ph. Roberto Galasso, © ICPi) Firenze, 2019 (Ph. Roberto Galasso, © ICPi)

#LACULTURANONSIFERMA #LAFESTANONSIFERMA. Rievocazioni Storiche: i progetti in corso.

Testo di Rosa Anna Di Lella, Valeria Trupiano, Leandro Ventura, Alessia Villanucci 
Foto di Roberto Galasso, Anna Maria Pasquali

Le rievocazioni storiche in Italia costituiscono un panorama di eventi e manifestazioni vario e vitale, che sta suscitando un crescente interesse da parte di studiosi, accademici ed enti a livello locale e nazionale, nonché del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT). Il Servizio VI della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio (DG ABAP) e l’Istituto centrale per il patrimonio immateriale (ICPI), dal 2017 ad oggi, hanno promosso diverse iniziative di studio, valorizzazione, tutela e salvaguardia degli aspetti materiali e immateriali ritenuti rilevanti dalla prospettiva demoetnoantropologica.

Rievocazioni storiche tra cultura popolare, consumo di massa e processi di folklorizzazione.
Come nota l’antropologo culturale Fabio Dei ad introduzione del volume “Rievocare il passato: memoria culturale e identità territoriali”, con il concetto di rievocazione storica possiamo intendere “quella sempre più ampia gamma di eventi e pratiche pubbliche ac¬comunate dalla volontà di rivivere o mettere in scena momenti del passato storico, attraverso performances di massa caratterizzate dall’uso di costumi e di ricostruzioni di ambienti e manufatti ‘d’epoca’” (F. Dei – C. Di Pasquale 2017, p. 7). Il fenomeno ha avuto una grande proliferazione negli ultimi decenni diffondendosi in maniera capillare sui territori, specialmente nel centro-nord Italia, ad opera di gruppi, associazioni, enti locali, o comuni di piccole, medie o grandi dimensioni, mettendo in scena le più varie tipologie di manifestazione: momenti festivi legati a una località specifica, con componenti agonistiche, scenografie e costumi storici; sfilate, cortei, esibizioni, giochi, spettacoli di ambientazione storica e performance musicali; ricostruzioni di battaglie di ogni epoca; ricostruzioni d’ambiente e di vita quotidiana del passato; attività di living history o di “archeologia applicata”; eventi religiosi in costume, presepi viventi; giochi di ruolo e forme di cosplay ispirate a generi fantasy, ecc.
Per lungo tempo ignorate dagli studiosi di antropologia culturale in Italia in quanto ritenute delle forme di spettacolo inventate a scopo turistico ed economico, prive di quei parametri di “autenticità” e “tradizione” per lungo tempo ricondotti ai beni demoetnoantropologici, le rievocazioni e ricostruzioni storiche sono divenute solo in tempi recentissimi oggetto di riflessione della disciplina. In questo panorama, un posto di primo piano è occupato senza dubbio dal pioneristico progetto interdisciplinare dell’Università di Pisa, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere che, a partire da un censimento delle realtà presenti sul territorio toscano, costituisce un primo tentativo di riflessione analitica e sistematica sul fenomeno:

pagina-web

http://rievocareilpassato.cfs.unipi.it/

Da una prospettiva scientifica aggiornata, i risultati del progetto mettono in luce gli elementi di interesse di queste pratiche sociali quali espressioni contemporanee della “cultura popolare”, caratterizzate, tra le altre cose, anche dal consumo di massa e dai processi di “folklorizzazione” a scopo turistico ed economico.
L’osservazione etnografica mostra come tale fenomeno divenga, in molti contesti, veicolo di produzione di universi simbolici e morali complessi e stratificati, nonché di processi di costruzione di località e di appartenenza. Rievocando un momento storico del proprio passato – reale o immaginato – individui, gruppi e comunità si riappropriano degli spazi cittadini, costruiscono relazioni e legami sociali, inventano identità fittizie con cui “giocano” - investendo in modo significativo tempo, energie e risorse individuali e comunitarie - durante tutto il corso dell’anno, in occasioni pubbliche, così come intime e private. Per la demoetnoantropologia, l’interesse delle rievocazioni non risiede nella loro presunta correttezza filologica quanto nel legame tra le manifestazioni, i territori e la storia locale e nei modi in cui individui e comunità di “rievocatori” si appropriano degli eventi del passato risignificandoli nel presente. Le rievocazioni storiche risultano dunque significative più per quello che ci dicono del presente delle comunità e dei gruppi che le mettono in scena, che del loro passato.

 

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Sede del Calcio Storico Fiorentino. Palagio di Parte Guelfa. Firenze, 2019 (Ph. R. Galasso - © ICPi)

I progetti

1. Salvaguardia del patrimonio demoetnoantropologico del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico

Uno dei principali progetti avviati nel 2019 dal Servizio VI e dall’ICPI, su iniziativa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato, è finalizzato all’ideazione e sperimentazione di prassi di salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico. Il progetto vede la collaborazione del Comune di Firenze, del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze, del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Si tratta di soggetti che, da diverse prospettive, ruoli e competenze, lavorano in costante dialogo al fine di restituire una visione complessa del fenomeno culturale e dei suoi elementi d’interesse – come sarà approfondito nello specifico contributo di prossima pubblicazione nella nostra rubrica “Visioni dai territori”.

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 Sede del Calcio Storico Fiorentino. Firenze, 2019 (Ph. R. Galasso - © ICPi)

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Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Firenze, 2019 (Ph. R. Galasso - © ICPi)

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Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Firenze, 2019 (Ph. R. Galasso - © ICPi)

Il progetto ha previsto la catalogazione e documentazione fotografica dei modelli dei costumi del Corteo e del Calcio storico fiorentino, ad opera di due storiche dell’arte, e lo svolgimento di un’indagine etnografica in profondità finalizzata all’individuazione degli aspetti materiali e immateriali di interesse etnoantropologico dell’insieme costituito dal Corteo e dal Calcio storico fiorentino, condotta da un antropologo culturale.

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 Calcio Storico Fiorentino. Firenze, 2019 (Ph. R. Galasso - © ICPi)

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Calcio Storico Fiorentino. Firenze, 2019 (Ph. R. Galasso - © ICPi)

Il processo partecipato e sperimentale si sta rivelando prezioso nella strutturazione di adeguate prassi di salvaguardia che hanno ad oggetto una tipologia di beni materiali e immateriali vitali, in uso e in mutamento, e che rappresentano un ambito complesso e nuovo per l’azione del Ministero. Centrale e imprescindibile, in questo come negli altri progetti in corso, è infatti il coinvolgimento dei protagonisti delle manifestazioni, nella convinzione dell’importanza di ampliare la partecipazione della società civile nelle azioni amministrative di tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali.

2. Mappatura nazionale delle rievocazioni storiche

In ragione della vivacità del panorama nazionale delle rievocazioni storiche e dei molteplici aspetti rilevanti dal punto di vista demoetnoantropologico, il Servizio VI – DG ABAP e l’ICPI hanno ideato un ampio progetto di ricerca, in collaborazione con SIMBDEA, la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici. L’obiettivo – appena lo consentirà l’emergenza sanitaria in corso – è realizzare una prima ricognizione volta a individuare e documentare la varietà di tali espressioni culturali contemporanee. A questo scopo, saranno svolte indagini sul campo specifiche e approfondite da parte di ricercatori antropologi che, a partire da una mappatura generale, documenteranno nel corso di un anno intero casi di particolare interesse anche mediante l’ausilio di strumenti di catalogazione e inventariazione partecipata. Oltre a soggetti istituzionali quali le Proloco e le Soprintendenze, coerentemente al prevalente interesse per il vissuto e le percezioni locali dei fenomeni culturali della prospettiva dalla quale operiamo, l’indagine sul terreno coinvolgerà le comunità locali con attenzione agli attori sociali che non rivestono un ruolo istituzionale, ma che saranno intercettati come significativi per una adeguata comprensione della complessità del processo culturale.
Questo lavoro di mappatura intende rappresentare un passo importante dal punto di vista scientifico, nella direzione di una più ampia e dettagliata comprensione del fenomeno emergente rappresentato dalle rievocazioni storiche; dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio demoetnoantropologico, andando a documentare gli elementi di interesse materiali e immateriali; dal punto di vista della valorizzazione, attraverso la diffusione dei risultati e dei materiali prodotti dell’indagine e il contributo alla costruzione del dibattito pubblico sul tema.

3. Attività espositive

Nel più ampio panorama delle attività, nel corso del 2019, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ha promosso due mostre dedicate al tema delle rievocazioni storiche – “Del maneggiar l’insegna Il maneggio della bandiera nei secoli” e “Le Rievocazioni Storiche al Museo” – realizzate in sinergia con il Museo delle Civiltà e con la collaborazione della Federazione Italiana Giochi Storici.

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Inaugurazione mostra "Le Rievocazioni Storiche al Museo". Museo delle Civiltà - museo delle arti e tradizioni popolari "L. Loria". Roma, 2019 (Ph. Anna Maria Pasquali)

In particolare, la mostra “Le Rievocazioni Storiche al Museo” (21 settembre 2019 – 6 gennaio 2020) ha presentato al pubblico il ricco e multiforme panorama delle rievocazioni storiche italiane attraverso una selezione di oltre settanta costumi e decine di accessori e oggetti contemporanei, ispirati a diverse epoche del passato riferiti a trenta diverse manifestazioni ”rievocative” che si svolgono in altrettanti Comuni disseminati in gran parte del territorio nazionale. L’esposizione è realizzata con la diretta partecipazione di queste comunità locali, che hanno collaborato attivamente selezionando e mettendo a disposizione i materiali esposti e fornendo le presentazioni delle diverse manifestazioni: una prospettiva “dall’interno”, una lettura delle rievocazioni storiche come elementi di autorappresentazione delle comunità locali.
Una delle prerogative della mostra temporanea è stata, inoltre, la realizzazione di percorsi di visita accessibili, pensati per un pubblico di persone con disabilità, attività progettate dalla CoopAcai Phoenix, l’ENS-Ente Nazionale Sordi, il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, L’Anffas-Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/ o Relazionale tutte organizzazioni di livello nazionale senza finalità di lucro ed operanti nei vari settori nella progettazione e realizzazione di processi per l’accessibilità degli spazi pubblici e per garantire accesso alle persone con disabilità.

 

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Orario ICPI
Dal lunedi al venerdi
9.00-17.00
Metro Linea B (EUR Fermi) Bus 30 Express, 170, 671, 703, 707, 714, 762, 765, 791
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