#VISIONIDAITERRITORI. L'arte del tombolo di Isernia attraverso le mappe interattive e il fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise
di Lia Montereale - Segretariato Regionale del Molise
Proseguiamo il nostro viaggio culturale alla scoperta delle tradizioni del Molise e ci fermiamo ad Isernia. Anche oggi ci faremo aiutare dalle mappe interattive del Segretariato Regionale per il Molise. Rivediamo dunque cosa sono le mappe tematiche interattive che ci accompagneranno in questo percorso.
Il Segretariato Regionale per il Molise, articolazione periferica del MiBACT, nel 2018 ha creato nove mappe tematiche interattive per divulgare la conoscenza del patrimonio culturale presente nella regione (mappe che nel corso degli anni si sono arricchite di contenuti e approfondimenti).
Le mappe raccolgono su un'unica piattaforma digitale le informazioni che riguardano il territorio, fornendo al visitatore uno strumento semplice da usare che, attraverso testi, ipertesti ed immagini, racconta e facilita la conoscenza del Molise.
Sono interattive, sono costruite su piattaforma Google, sono utilizzabili sia da dispositivo fisso che mobile e sono dedicate ognuna ad uno specifico tema del patrimonio culturale del Molise. Possono essere consultate a questo link: www.molise.beniculturali.it
Iniziamo quindi dalla mappa feste e tradizioni (foto 1) per conoscere insieme l’arte del tombolo di Isernia.
Fig. 1 Mappa feste e tradizioni del Segretariato regionale per il Molise
Quali sono le origini di questa tradizione?
La parola “tombolo” deriva dal latino “tumulus”, per il cuscino su cui poggiano i fuselli e si intrecciano e annodano i fili di cotone.
Era il XIV secolo quando l’arte del merletto a tombolo proveniente dal Regno di Napoli si diffuse grazie alle suore spagnole che alloggiavano nei monasteri di Santa Maria delle Monache ad Isernia (foto 2, 3) e di Santa Chiara a Venafro (foto 4), luoghi che accoglievano giovani educande appartenenti alla nobiltà napoletana che qui studiavano arti come la pittura e la musica, e che successivamente divennero musei archeologici.
Fig. 2. Foto di Lia Montereale
Fig. 3. Foto di Lia Montereale
Fig. 4. Foto della Direzione Regionale Musei Molise
Nel 1492 Giovanna III di Aragona, regina di Napoli e moglie di Ferdinando II di Napoli soggiornò a Isernia presso il convento di Santa Maria delle Monache. Si narra che avesse manifestato interesse ad apprendere le tecniche di lavorazione del tombolo e che amasse abbellire i suoi abiti con i merletti di Isernia.
Come Segretariato Regionale per il Molise abbiamo inoltre realizzato un fumetto digitale “C’era una volta…Molise”, disponibile in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo) e consultabile su www.molise.beniculturali.it.
Il protagonista, personaggio di fantasia, è un frate con il blocco dello scrittore che non sa come riempire le pagine del suo manoscritto. Decide così di lasciare la sua abbazia e di intraprendere un viaggio alla scoperta del Molise. Incontrerà personaggi storici e leggendari legati al territorio che gli faranno da guida lungo il suo percorso, aiutandolo a ritrovare l’ispirazione e l’estro artistico. Le sue numerose avventure lo porteranno ad immergersi e a conoscere il grande e variegato contenitore del patrimonio culturale demo-etnoantropologico e immateriale del Molise (foto 5, 6 e 7).
Fig.5 “C’era una volta…Molise”, fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise. Fra Giuseppe, in visita ad Isernia, incontra una signora che lavora al tombolo accanto alla Fontana Fraterna, monumento simbolo di Isernia.
Fig. 6. “C’era una volta…Molise”, fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise. La signora illustra a Fra Giuseppe le origini del tombolo.
Fig. 7. “C’era una volta…Molise”, fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise. Il tombolo con fuselli e fili di cotone.
È possibile consultare i link riportati di seguito per avere maggiori informazioni sulla tecnica del tombolo, sulla città di Isernia e sui luoghi della cultura che un tempo hanno ospitato le giovani educande dedite ad apprendere le arti più elevate:
Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache
Isernia- Segretariato Regionale MiBACT per il Molise
Il nostro viaggio di oggi si conclude qui e speriamo di avervi incuriosito sul patrimonio demo-etnoantropologico e immateriale del Molise. Vi diamo appuntamento al prossimo “viaggio” per scoprire insieme nuovi aspetti e nuovi elementi di questo grande patrimonio.